La Chiesa Nuova di Assisi innalzata sul luogo indicato dalla tradizione come la casa paterna di san Francesco, è stata restaurata grazie alla generosità di un cittadino russo: Sergey Matvienko. L’edificio sacro fu fondato dal re di Spagna Felice III nel 1615. Il restauro (durato 12 mesi) che ha riportato alla luce gli affreschi originali celati dietro uno strato di intonaco finto oro realizzato nel 1925, è stato presentato alla stampa lunedì 13 ottobre nella Sala della Conciliazione del Comune. Un restauro che ha consentito di ripristinare tutti gli affreschi dei pennacchi e delle paraste dell’edificio sacro, che narrano le vicende più significative dei primi anni dell’avventura francescana. Il 30 ottobre prossimo i risultati saranno presentati alle autorità e al pubblico.
Tutto il lavoro è stato reso possibile grazie alla sensibilità del Consolato onorario della Federazione russa di Ancona, diretto da Armando Ginesi il quale in occasione di una sua visita ad Assisi, parlando con padre Francesco De Lazzari, superiore della comunità dei frati minori conventuali della Chiesa Nuova, era venuto a conoscenza del desiderio di procedere al restauro e della difficoltà di reperire il finanziamento. Il console Ginesi ha quindi messo in contatto padre De Lazzari e il mecenate Sergey Matvienko di San Pietroburgo, di religione ortodossa. figlio della terza carica della Federazione Russa, la presidente del Senato Valentina Matvienko già Governatrice di San Pietroburgo. Matvienko ha sostenuto economicamente in toto il restauro “dimostrando – ha detto padre De Lazzari – una profonda spiritualità e rispetto nei confronti della figura di san Francesco d’Assisi”, e dando, inoltre, ha aggiunto, “un segnale di grande importanza ecumenica proprio nella città della Pace per eccellenza e dell’incontro tra fedi diverse qual è la città di Assisi”.
Il sindaco di Assisi Claudio Ricci ha ringraziato il console Ginesi per l’idea ed il costante impegno profuso nella sua realizzazione, e in particolare modo Matvienko il quale, ha sottolineato “non è uno sponsor, perché non ha un marchio da reclamizzare e nulla avrà di ritorno se non il soddisfacimento di un’esigenza spirituale e di fede che gli fa onore”.
Il 30 ottobre, il giorno della presentazione al pubblico, la chiesa si presenterà ancora con una impalcatura. Nel corso dei lavori è infatti emerso che anche la cupola centrale, ricoperta da intonaco, è interamente affrescata. Dai primi sondaggi sembra vi siano rappresentate scene legate alle stimmate di san Francesco. Ginesi ha annunciato che si sta attivando presso il Consolato, affinché anche le risorse economiche per questo ulteriore restauro vengano reperite. Anche le Ambasciate della Repubblica di Armenia in Italia e presso la Santa Sede – ha aggiunto Ginesi – hanno voluto dare un segno di disponibilità facendosi carico della donazione di due Pale d’altare, che andranno ad arricchire due degli altari laterali.