Prevenire e curare: si muove in queste due direzioni la proposta di legge “Norme per la prevenzione, il contrasto e la riduzione del rischio della dipendenza da gioco d’azzardo patologico” approvata dalla terza Commissione del Consiglio regionale, presieduta da Massimo Buconi. Quando il testo sarà approvato, Comuni, autorità di pubblica sicurezza e Aziende sanitarie avranno in mano qualche strumento in più per arginare il diffondersi del gioco d’azzardo, per il quale nella sola Umbria, vengono spesi “3 milioni di euro al giorno, certificati dai Monopòli”. Cifre che, moltiplicate per 365 giorni l’anno, fanno comprendere “su quale patrimonio le mafie affondino le mani” ha commentato il presidente della Commissione regionale contro la criminalità organizzata e le dipendenze, Paolo Brutti.
La proposta di legge prevede l’introduzione di un marchio regionale “No Slot” con incentivazioni che prevedono la riduzione dell’aliquota Irap dello 0,92%. Inoltre i locali in cui si trovano apparecchi per il gioco – pur lecito – dovranno sorgere ad almeno 500 metri da scuole e altre strutture aggregative giovanili, e non, e sarà vietata qualsiasi pubblicità di sale giochi. Con sanzioni che vanno da 5.000 euro fino alla chiusura delle sale da gioco o sigilli agli apparecchi.
Tra le misure previste, anche l’istituzione di un numero verde regionale per le segnalazioni e le richieste di aiuto, che dovrà essere affisso su ogni apparecchio e nei locali con offerta del gioco; e la promozione della ricerca di soluzioni tecniche per limitare l’accesso al gioco dei minorenni, oltre al sostegno di gruppi di auto-aiuto per le persone affette da gioco d’azzardo patologico e i loro familiari.
La proposta di legge presta attenzione anche alla formazione delle persone che possono intervenire nel prevenire gli eccessi del gioco attraverso il riconoscimento delle situazioni di rischio e delle loro dinamiche: può trattarsi di operatori sociali e socio-sanitari, educatori delle scuole e dei centri di aggregazione giovanile, fino ai gestori di sale da gioco. Previsti anche contributi ad associazioni e cooperative sociali che si occupano di ludopatie per progetti integrati con i servizi socio-sanitari territoriali o promossi dalla Regione stessa. Questo in una logica di collaborazione e integrazione con il Servizio sanitario regionale, il quale introdurrà nei livelli essenziali di assistenza anche le prestazioni relative al gioco d’azzardo patologico.
Nel testo è poi prevista l’istituzione di un Fondo regionale per il contrasto alla dipendenza da gioco d’azzardo patologico, che per il 2014 sarà di 60 mila euro. Il testo della proposta di legge è frutto dell’unificazione di tre proposte di legge di iniziativa consiliare: la prima redatta da Sandra Monacelli (Udc), la seconda da Oliviero Dottorini (Idv), la terza dai consiglieri Franco Zaffini, Alfredo De Sio, Andrea Lignani Marchesani (FdI) unitamente a Massimo Mantovani, Massimo Monni e Maria Rosi (Ncd), alle quali si è aggiunto il disegno di legge della Giunta regionale.