Sono 130mila in Umbria le persone che si trovano in grave disagio occupazionale, circa un terzo della popolazione attiva. È un dato allarmante quello che i tre segretari generali regionali Mario Bravi (Cgil), Ulderico Sbarra (Cisl) e Claudio Bendini (Uil) hanno riportato all’arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, il cardinale Gualtiero Bassetti, nel corso di un incontro che si è svolto sabato 6 settembre nel palazzo arcivescovile.
La mancanza di occupazione – hanno sottolineato i tre segretari – “è il primo problema dell’Umbria, perchè il lavoro non è solo reddito, ma dignità della persona, come recentemente sottolineato da Papa Francesco. Deve finire la precarietà del lavoro, è disumana e lede la dignità della persona. Il lavoro è democrazia e se non c’è partecipazione democratica la crisi si accentua”. Per questo, i tre segretari, in maniera congiunta, hanno deciso di aprire una “Vertenza Umbria” e di redigere un documento sull’emergenza lavoro nella nostra regione: non soltanto disoccupazione, ma anche contratti atipici (che interessano 9 lavoratori su 10) e 165 vertenze regionali collettive con, in primo piano, l’Ast di Terni, la Merloni di Nocera Umbra, il settore delle costruzioni e la chimica ternana.
Dal canto suo, il cardinal Bassetti, riferendosi anche alle parole del Pontefice, ha sottolineato come la flessibilità deve portare alla stabilità e le leggi del mercato non possono basarsi sulla “precarietà infinita”. Il cardinale si è poi detto preoccupato per l’accentuarsi della disuguaglianza, dovuta alla mancanza di lavoro, che potrebbe sfociare in “conflitto sociale”. Questa situazione potrebbe poi determinare preoccupanti forme di egoismo, con la perdita del senso della solidarietà, anche tra gli stessi lavoratori, motivo per cui i sindacati stanno organizzando assemblee nei vari luoghi di lavoro.
Dall’incontro è emersa la comune volontà, da parte dei sindacati e della Chiesa, di continuare a lavorare insieme affinché si sviluppi una coscienza collettiva in Umbria sui temi occupazionali nella difesa delle componenti sociali più deboli. In questo senso – hanno riconosciuto i tre segretari – è stata apprezzata la costante attenzione del cardinal Bassetti nei confronti del mondo del lavoro, oggetto anche della recente visita pastorale in diverse realtà produttive del territorio, in particolare in quelle di crisi, che ha permesso di dare maggior visibilità ai lavoratori e di lanciare un segno di speranza. Non ultimo l’appello sulla questione della Ast di Terni lanciato dall’arcivescovo al premier Renzi (che lo ha rassicurato, parlando di uno “spiraglio positivo” per la risoluzione della vicenda), in occasione di un pranzo all’ambasciata italiana presso la Santa Sede.