Il 12 giugno presso il santuario dell’Amore Misericordioso di Collevalenza ha avuto luogo la tradizionale Giornata annuale di santificazione presbiterale promossa dalla Conferenza episcopale umbra e dalla famiglia religiosa delle Ancelle e dei Figli dell’Amore Misericordioso.
Questa Giornata – che ha una lunga storia a livello regionale e non solo – quest’anno è stata celebrata all’indomani della beatificazione di Madre Speranza, che ha speso la sua vita per i sacerdoti. In modo profetico aveva intuito che il cuore del Vangelo è l’Amore misericordioso, e che i sacerdoti ne sono i primi destinatari e testimoni.
Alle 9.30, con la partecipazione di oltre 350 sacerdoti e vescovi dell’Umbria, il card. Gualtiero Bassetti ha presieduto la preghiera dell’ora media e ha successivamente introdotto mons. Domenico Cancian, vescovo di Città di Castello, per una relazione di approfondimento sul tema “Amore misericordioso e sacerdozio” (clicca qui per scaricare il testo). Mons. Cancian a livello teologico e spirituale ha verificato la correlazione Amore misericordioso / sacerdozio, e in particolare ha osservato come l’intera rivelazione mette in primo piano l’amore misericordioso del Padre che, nel Figlio, per opera dello Spirito, attua la creazione, la redenzione e la santificazione del mondo.
La storia della salvezza è storia di misericordia che prevale sulla miseria umana, vincendo il male con il bene (amore) più grande. “Dove abbondò il peccato, sovrabbondò la grazia” (Rm 5,20). “Dio ha rinchiuso tutti nella disubbidienza, per essere misericordioso verso tutti!” (Rm 11,32). Dunque, “chi ci separerà dall’amore di Cristo?” (Rm 8,35).
Il relatore ha poi ricordato come la riflessione post-conciliare sull’identità e la spiritualità del sacerdote abbia trovato nell’esortazione apostolica Pastores dabo vobis (1992) una significativa puntualizzazione incentrata nella carità pastorale. La carità pastorale, rinviando all’amore di Cristo buon pastore, comprende le tre dimensioni del presbitero che possiamo riassumere nei tre imperativi del Maestro: “rimanete nel mio amore” (Gv 15,9); “come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri” (Gv 13,34); “andate dunque e fate discepoli tutti i popoli” (Mt 28,19).
La solenne concelebrazione presieduta dal card. Gualtiero Bassetti ha avuto inizio alle 12. L’animazione liturgica è stata curata dal coro della basilica dell’Amore Misericordioso.
All’omelia il Cardinale ha detto: “Nel nostro animo vibrano ancora sentimenti di profonda commozione, che ci hanno accompagnato lo scorso 31 maggio in occasione della solenne cerimonia. Ringraziamo Dio per averci donato Madre Speranza, che ha speso l’intera sua vita per far conoscere al mondo la vera immagine del Signore: il volto misericordioso del Padre, il volto sereno di Gesù crocifisso che non smette di invocare perdono per tutti gli uomini”.