La bella notizia della Pasqua
Mentre sul mondo si accumulano sempre nuovi motivi di apprensione, di violenze e di angoscia, giunge, con la luna piena di primavera, la bella notizia della Pasqua. Ebrei e cristiani insieme celebrano il memoriale di una liberazione antica – che si rinnova per ogni generazione – da ogni forma di schiavitù, e apre la strada dell’Esodo verso la Terra promessa. Per noi cristiani questa Terra promessa è il Cristo risorto da morte, vivo e presente nella nostra storia quotidiana. La Chiesa lo annuncia e vive di lui, come suo Corpo animato dal suo Spirito. Un grande segno della sua presenza, in questo felice anno di grazia per il popolo di Dio e per tutti gli uomini di buona volontà che amano Dio e da Lui sono amati, è dato anche dall’elevazione canonica alla gloria della santità di due Papi che moltissimi di noi abbiamo conosciuto, seguito e amato: Giovanni XXIII, il Papa buono, e Giovanni Paolo II, il gigante atleta di Dio, infaticabile missionario di pace in tutte le nazioni del mondo. Essi sono il sigillo di Dio sulla nostra storia di popolo pellegrino verso il Regno, chiamato a camminare nei sentieri del mondo, a costruire un mondo umano e cristiano migliore di come lo abbiamo trovato, e a confessare la bontà di Dio e della Sua salvezza. In questa prospettiva, e con grande, sincero sentimento di partecipazione e condivisione alle vostre gioie, sofferenze, speranze e desideri, da questo giornale La Voce, che ha appena compiuto i suoi 60 anni (che celebreremo insieme con grande festa il prossimo 3 maggio), dal profondo del cuore vi auguro Buona Pasqua, unita alla mia benedizione.