Romanzo della tuderte Debora Bartolini contro la “tratta”

La presentazione del libro “Strade” della tuderte Debora Bartolini è stata l’occasione per tornare a parlare del fenomeno della “tratta” e della prostituzione
Il tavolo dei relatori alla presentazione del libro
Il tavolo dei relatori alla presentazione del libro

Sabato 5 aprile, alla presenza di un vasto pubblico, presso la sala del Consiglio dei palazzi comunali di Todi si è svolto un incontro dedicato al tema della tratta e dello sfruttamento della prostituzione.

Erano presenti il sindaco di Todi Carlo Rossini, il direttore della Caritas diocesana Marcello Rinaldi, la scrittrice e giornalista Vanna Ugolini e la prof.ssa Carla Maria Cavallini, oltre alla presidente della Regione Catiuscia Marini, che ha voluto portare il suo contributo a conclusione dell’incontro.

L’assessorato alla Cultura e la Biblioteca comunale hanno voluto promuovere questo appuntamento, dal titolo “Restiamo umani”, in occasione della presentazione del romanzo Strade di Debora Bartolini, giovane scrittrice tuderte che ha recentemente pubblicato questa sua opera prima.

Partendo dalla sua esperienza come volontaria prima e poi come operatrice e mediatrice linguistica per conto dell’istituto Crispolti di Todi nell’ambito dei progetti regionali “Non si tratta” e “Fuori dal labirinto”, e ispirandosi alle storie vere di tante vittime della tratta che ha avuto modo di conoscere, la Bartolini ha voluto scrivere di un tema così arduo e complesso, anche per scardinare la visione che la maggior parte delle persone ha di questo fenomeno.

Il romanzo racconta le storie di tre donne e i loro percorsi di vita, in cui si intrecciano violenza, sopruso, ribellione, fino al racconto della “svolta” della vita di queste donne che, in modi diversi tra loro, riusciranno a liberarsi dalle catene della schiavitù e riappropriarsi delle loro esistenze.

Inoltre, come hanno ricordato i relatori, in particolare il direttore della Caritas, Rinaldi, l’attenzione al fenomeno della tratta e l’aiuto alle vittime è stata una delle primarie istanze della rifondata Caritas diocesana intorno agli anni che precedettero il Giubileo del 2000, per espresso volere dell’allora vescovo mons. Grandoni. Da quella che fu una sensibilità della Caritas locale, nacquero poi i progetti dedicati all’aiuto e al recupero delle vittime della tratta, dal primo “Elena e Flora”, più di dieci anni fa, presso l’istituto Crispolti.

Anche il sindaco Rossini ha affermato l’impegno costante dell’Amministrazione comunale, che contribuisce con 20 mila euro all’anno, soprattutto erogati in servizi, ai progetti locali a sostegno delle vittime della tratta a Todi. Un contributo forse piccolo, ma significativo di un’attenzione particolare alla tutela dei diritti umani.

Comunque, come ha ricordato la giornalista Vanna Ugolini, che da anni si interessa al fenomeno della prostituzione nella nostra Regione (suo il libro-denuncia Tania e le altre del 2007), l’Umbria resta una delle regioni maggiormente interessate dal traffico di esseri umani, in base all’ultimo rapporto della Direzione nazionale antimafia.

C’è però la consapevolezza del problema e la volontà da parte delle istituzioni regionali di intervenire per contrastare il fenomeno della tratta. La presidente Marini ha confermato che la Regione Umbria continuerà a impiegare risorse economiche e progettuali per contrastare questa piaga, come sta già facendo mediante i progetti “Free Women” e “Fuori dal labirinto”, che operano in diverse realtà (Perugia, Todi, Terni, Narni) grazie all’operato di soggetti del terzo settore (associazioni e cooperative) e grazie al contributo di istituti diocesani o delle Caritas.

AUTORE: Francesca Carnevalini