MARÈA TERESASEGURA DE FERNSE’ nata a Madrid nel 1927, vedova. Il marito, José Luis, è deceduto quattro anni fa. Ha due figli, una religiosa, attualmente superiora del convento di Talavera, ed un maschio di 32 anni. E’ fondatrice dell’associazione Adevida in difesa della vita. Per portare avanti con coraggio e coerenza la sua testimonianza ha sofferto molto; ha subito addirittura minacce di morte per lei e la sua famiglia; ma ha saputo rispondere sempre con il linguaggio dell’amore e del perdono. Per la sua testimonianza di vita ha ricevuto dal Papa la Croce por Ecclesia et Pontìfice. Motivazione del premio: Ha difeso coraggiosamente i diritti delle donne e della vita e ha testimoniato i valori della pace e della riconciliazione. SPERANZA PANFOLINasce a Deruta (Pg) il 14/09/1929, dove ha vissuto la sua infanzia per poi trasferirsi a Tavernelle, dove incontrerà suo marito e dove attualmente risiede. Speranza sin dall’infanzia ha condotto una vita all’insegna della semplicità, dei sani principi e degli insegnamenti avuti dalla sua famiglia. Speranza e Doroteo, suo sposo, dopo alcuni anni di felice unione, spinti dalla profonda convinzione che dedicare parte del proprio tempo al prossimo fosse una delle ragioni della loro esistenza, decisero di aprire la loro casa a persone bisognose di aiuto. Da quel momento nella casa di Teo e Speranza hanno alloggiato persone di ogni razza e religione, anche tra mille difficoltà, che tuttavia non hanno mai scoraggiato i coniugi Panfoli. Al centro di tutto c’è stato sempre l’uomo, la persona che come tale ha diritto di amore, di attenzioni, di rispetto e di fiducia. Speranza, ora vedova, è membro della Caritas parrocchiale e diocesana, organizza corsi di catechesi e si dedica ad aiutare i bambini, fondando un comitato affiliato all’associazione “Forum per i diritti dei bambini di Chernobyl”. Grazie a questo comitato, ogni anno a Tavernelle arrivano dalla Bielorussia diverse centinaia di bambini, che così possono usufruire di una vacanza terapeutica. CHIARA LUBICHLa storia per date. 1920 – Chiara nasce a Trento. Durante il fascismo vive anni di estrema povertà: il padre perde il lavoro a causa delle sue idee. Per mantenersi agli studi, sin da giovanissima dà lezioni private. 7 dicembre 1943 – Sola, risponde alla chiamata di Dio a donare a Lui tutta la sua vita per sempre. 1948 – Chiara incontra Igino Giordani, deputato, scrittore, giornalista, pioniere dell’ecumenismo, padre di 4 figli. Sarà cofondatore con Chiara per il contributo da lui dato all’incarnazione nel sociale della spiritualità dell’unità, che poi si svilupperà in particolare nei movimenti Famiglie nuove e Umanità nuova. 1949 – In quell’anno avviene il primo incontro tra Chiara e Pasquale Foresi, un giovane formatosi in ambienti cattolici, travagliato da una profonda ricerca interiore, con una viva esigenza di coniugare Vangelo e vita nella Chiesa. Sarà il primo focolarino sacerdote, ordinato nel 1954. Sempre accanto alla fondatrice, ha contribuito tra l’altro a far nascere gli studi teologici nel Movimento, ad avviare la casa editrice Città Nuova e a realizzare la cittadella di Loppiano. Durante lo sviluppo del Movimento ha dato un apporto notevole a concretizzarne le espressioni ecclesiastiche e laiche. 1967 – In risposta alla crescente crisi della famiglia e alle sue profonde esigenze, fonda il movimento Famiglie nuove. 1977 – Chiara riceve a Londra il premio Templeton per il progresso della religione. La presenza alla cerimonia di molti rappresentanti di diverse religioni, darà il via allo sviluppo del dialogo interreligioso.1991 – Dopo il crollo dei muri, durante un viaggio in Brasile, in risposta al dramma delle popolazioni che vivono in condizioni subumane alla periferia di quelle metropoli Chiara lancia un nuovo progetto: l’ “economia di comunione nella libertà”, che si sviluppa in vari Paesi coinvolgendo centinaia di aziende, prospettando una nuova teoria e prassi economica. 1966 – A Parigi l’Unesco le conferisce il premio per l’Educazione alla pace ’96. In un’epoca in cui le differenze etniche e religiose conducono troppo spesso a conflitti violenti, questo movimento getta ponti tra le persone, le generazioni, le categorie sociali e i popoli. Nel settembre 1998 a Strasburgo per la sua opera “in difesa dei diritti individuali e sociali” le è stato assegnato il premio Diritti Umani ’98 del consiglio d’Europa. Il 21 maggio ci sarà la conferenza stampa con la presenza delle premiate e nella celebrazione del 22 sarà loro consegnato il Riconoscimento internazionale Santa Rita.
Si sono distinte in iniziative a servizio degli ultimi
Riconoscimento internazionale Santa Rita a M. Teresa, Speranza e Chiara
AUTORE:
Gianfranco Flamini