La donna come spazio, deserto, speranza. Quale occasione migliore dell’8 marzo, Giornata internazionale della donna, per celebrare l’universo femminile in arte, musica e con le parole del nuovo libro di suor Roberta Vinerba dedicato proprio al gentil sesso, Nel grembo e nel cielo. La donna come spazio, deserto, speranza.
“Una serata sulla bellezza del femminile per comprendere e ammirare pienamente quel capolavoro di Dio che è la donna” sottolinea suor Roberta, parlando dell’evento che si svolge l’8 marzo alle 21 al Centro congressi Capitini, con il patrocinio della Provincia e del Centro pari opportunità di Perugia. Una serata con il trio francescano “Laudar vollio”, composto da fra Alessandro Giacomo Brustenghi, fra Davide Pietro Boldrini e fra Marco Savioli, alla quale saranno presenti il cardinale arcivescovo di Perugia – Città della Pieve, Gualtiero Bassetti, e l’assessore alle Pari opportunità della Provincia di Perugia, Donatella Porzi. Nel suo nuovo libro, suor Roberta esplora il mondo del femminile da un punto di vista femminile. “Racconto la donna – spiega – a partire dalla mia esperienza: dopo aver trascorso la giovinezza nel femminismo, ho trovato nella conversione un nuovo modello con cui confrontarmi, la Vergine Maria. Il libro parte dalla riflessione teologica, rivisitata con gli occhi del mio vissuto. Esploro la donna nelle varie fasi della sua vita, come figlia, sposa, madre…”.
Nel libro, l’autrice presenta il femminile in una triplice dimensione: come spazio, come deserto e come speranza. La donna è innanzitutto “spazio che accoglie, contiene e protegge”, come ben dimostra l’esperienza della maternità durante la quale la donna sa fare posto a colui che è “altro” da lei, diventando “casa accogliente” per il nascituro. “La donna è anche deserto – aggiunge suor Roberta – perché sa affrontare il dolore, di cui il parto è l’emblema, per amore e con grande coraggio. Ma la donna è anche speranza, in quanto ha una capacità unica e particolarissima di non cadere nella disperazione, di continuare a guardare avanti”.
Per suor Roberta il modello per eccellenza resta Maria, prototipo del Cielo, grembo che accoglie tutta l’umanità, “bellezza per eccellenza”. È lei la madre universale, la madre della Chiesa, la “donna del paradiso” nella quale vengono composte in perfetta armonia tutte le dimensioni e anche le contraddizioni di quello che Papa Wojtyla definì il “genio femminile”. In lei, secondo la profezia biblica, il deserto è fiorito.