Castello ricorda con affetto don Pierangeli e don Magnani

LA DIOCESI fa memoria di don Giuseppe Pierangeli e don Rolando Magnani
Un momento dell’esibizione dalla corale Abbatini
Un momento dell’esibizione dalla corale Abbatini

La festa ideata dalla schola cantorum “Anton Maria Abbatini” in vista dei 40 anni dalla scomparsa di don Giuseppe Pierangeli e dei 10 di quella di don Rolando Magnani è stata un successo. Sono state molte, infatti, le persone che hanno partecipato alle iniziative organizzate, sabato 1° marzo nella chiesa di San Michele Arcangelo, dalla stessa parrocchia, assieme alla corale “Abbatini” e alla società rionale “San Giacomo”.

Nel pomeriggio sono state svelate due iscrizioni commemorative di don Rolando e don Giuseppe, affisse all’ingresso della chiesa di San Michele, parrocchia in cui i due sacerdoti svolsero il loro ministero. Nell’occasione il coro “Abbatini” ha eseguito il Salve Pastor, inno composto da don Rolando Magnani in onore di don Giuseppe Pierangeli nel 1945.

Il sindaco Luciano Bacchetta ha invece ricordato alcuni aneddoti legati a don Giuseppe (soprannominato “Tabachino”), e nello svelare le due epigrafi ha aggiunto: “È un’iniziativa che mi tocca anche dal punto di vista umano. Tabachino, per me, è stato un grande maestro di vita. Questi vicoli racchiudono la storia di Città di Castello e abbiamo il dovere di ricordare persone come don Giuseppe e don Rolando, che hanno fatto la storia della nostra città. Queste sono storie che ci appartengono e ricordare tali figure significa anche ricordare la nostra vita e il passato di questa città”.

“Questa – ha invece affermato don Andrea Czortek, attuale parroco di San Michele – è una storia continuata, prima che da me, da don Tonino Rossi. Con questa festa vogliamo ringraziare e fare memoria di due figure importanti, che rappresentano per noi una guida. Ancora oggi – ha continuato, descrivendo la personalità dei due sacerdoti – in molti ricordano degli aneddoti legati a Tabachino, e in tutti si ritrova la carità come aspetto ricorrente. Una carità non tanto predicata ma praticata, in modi semplici, per rispondere a esigenze concrete dei parrocchiani. Di don Rolando, invece, è bene ricordare come sia stato insieme uomo di fede e di scienza. Insegnante di matematica in seminario, don Rolando era anche appassionato di musica e intendeva l’arte come un percorso con cui avvicinarsi al bello e a Dio”.

La serata è poi proseguita con una celebrazione eucaristica officiata dal Vescovo, e un concerto della corale “Anton Maria Abbatini”. Quest’ultima ha animato la messa con brani composti da don Rolando, e al termine ha eseguito altre 5 composizioni del sacerdote che fondò il coro nel 1931, sotto l’impulso del beato Carlo Liviero.

AUTORE: Francesco Orlandini