Eminenza, quando alcune settimane fa Papa Francesco annunciò che lei Mons. Bassetti, Arcivescovo di Perugia, era stato scelto quale nuovo cardinale e membro del Concistoro; espressi gioia e orgoglio per tale notizia, certa di rappresentare i sentimenti della gente umbra. Perugia, dopo 160 anni, torna con Lei ad essere sede cardinalizia ma anche, sono certa, ad interpretare in chiave contemporanea questa missione di una Chiesa attenta e sensibile alle difficoltà sociali del tempo presente. Oggi ribadisco a Lei, Eminenza, la gioia e l’orgoglio della Regione Umbria e del popolo di questa terra.
23/02/2014 – In questi anni di impegno congiunto per il bene comune ho avuto modo di apprezzare in lei quale Arcivescovo di Perugia e Presidente della CEU la sua grande attenzione alle persone, ai bisogni nuovi della cittadinanza, in particolare degli ultimi. E sono certa che la sua sensibilità e vicinanza ai poveri, la sua spiccata capacità di ascolto dei giovani, hanno ispirato il Papa nel volerla al suo fianco nel governo della Chiesa, soprattutto in un tempo così carico di incertezze, paure, difficoltà che acuiscono le sofferenze delle persone, e soprattutto per chi oggi è senza lavoro.
Sono ancora vivi in tutti noi il ricordo e l’emozione per la visita di Papa Francesco ad Assisi, lo scorso 4 ottobre, in occasione della festa del Santo. Una visita che ha lasciato un segno profondo nelle coscienze di credenti e non credenti. San Francesco e l’Umbria, la sua terra, sono da sempre un unicum che propone al mondo l’essenza del messaggio francescano: la povertà, il dialogo, la pace, l’amore per ogni creatura vivente, la custodia ed il rispetto della natura, del creato. Valori che, so bene, ispirano anche la sua missione pastorale e che sono presenti nella forte spiritualità umbra.
Voglio ricordare il suo impegno quale Presidente della Conferenza Episcopale Umbra e richiamare in particolare la collaborazione tra Ceu e Regione Umbria nella lotta alle povertà, nel sostegno alle famiglie in difficoltà, nel rilancio della funzione educativa degli oratori, nell’accoglienza a profughi ed immigrati giunti nel nostro Paese per sfuggire alla miseria, alla persecuzione e alle guerre.
Un lavoro svolto per le persone ma anche per rafforzare le azioni concrete di solidarietà, di lotta alle disuguaglianze e alle discriminazioni. In questa collaborazione lei si è speso non solo con grande generosità e competenza ma anche mostrando rispetto e grande considerazione per le istituzioni pubbliche, nell’autonomia delle funzioni.
Caro Cardinale, vorrei concludere questo mio saluto con le più sincere congratulazioni per questa prestigiosa nomina e con gli auguri più affettuosi e sinceri per lo svolgimento della nuova missione, ancor più alta ed impegnativa, cui il Papa l’ha chiamata.
So bene quanto in lei siano forti le radici della sua terra toscana, l’attaccamento orgoglioso alla sua famiglia popolare ma sappia che per noi fino in fondo ê figlio di questa terra umbra, luogo di forte spiritualità ma da sempre anche di solidarietà e accoglienza agli ultimi.
Auguri per la sua missione.