Presenza e inserimento nelle scuole di alunni immigrati

Indagine sui flussi migratori della provincia effettuata dal Cidis

In trecento, tra docenti e dirigenti scolastici, sono stati coinvolti per mettere a punto la prima indagine sull’inserimento dei bambini immigrati nelle scuole della provincia ternana. I risultati sono stati presentati nel corso di una giornata di studio svoltasi a Palazzo Spada, promossa dal Comune di Terni e realizzata dall’Osservatorio sui flussi migratori del Cidis Alisei. Lo scopo dell’indagine – ha sottolineato l’assessore alla Cultura Alida Nardini – è quello di agevolare l’integrazione degli studenti immigrati e di aiutare gli insegnanti nella loro attività, attraverso un’informazione dettagliata sulle esigenze dei bambini stranieri. L’indagine infatti, che è stata condotta attraverso 276 interviste, tende a verificare l’attività di inclusione sociale degli alunni stranieri nelle scuole elementari e medie. Vediamo dunque i dati riguardanti la provincia di Terni. Nelle scuole materne sono iscritti 67 bambini stranieri su un totale di 3.019; alle elementari sono 268 su un totale di 8.339; alle medie 126 su 5.396 ed infine alle superiori 46 su 4.704. Un totale quindi di 507 alunni stranieri che porta ad una percentuale del 2.4 per cento, ben superiore alla media nazionale che si attesta sull’1.5 per cento. Particolarmente significativa è la presenza di bambini stranieri nella scuola elementare di Arrone, dove la percentuale arriva al 14.3 per cento con 32 stranieri su un totale di 224 che la frequentano. Elevata anche la percentuale all’istituto onnicomprensivo Oberdan di Terni, che fa registrare una percentuale di iscritti stranieri del 9,7 per cento. Tra gli iscritti il 53 per cento sono maschi ed il 47 femmine. Piuttosto alte le iscrizioni scolastiche in ritardo rispetto all’età anagrafica, con punte che arrivano al 55,6 per cento, come nella scuola media Benedetto Brin di Terni. Nel rapporto si rileva anche la difficoltà dei docenti di rapportarsi con le famiglie dei minori che frequentano le scuole. Difficoltà dovuta a diversi fattori: la diversità linguistica che rende difficoltoso spiegare le regole ed il funzionamento della scuola italiana, il fatto che rispettano poco le insegnanti di sesso femminile, l’eccessiva autorità nei confronti dei figli. Questa ricerca – è stato spiegato durante la presentazione – rappresenta solo una prima fase di studio. L’indagine più approfondita prevederà una ricerca-azione nelle classi dove sono presenti minori stranieri, per rilevarne comportamenti, bisogni e modalità attraverso le quali si esprimono le difficoltà del processo di inclusione sociale.

AUTORE: Claudia Sensi