Finanziamenti per il recupero di antiche chiese colpite dal sisma

Vallo di Nera / Un milione e trecento mila euro destinati dalla Regione

Più di un milione-300 mila euro sono stati destinati di recente dalla Regione Umbria al restauro delle chiese presenti nel comune di Vallo di Nera, danneggiate dagli eventi sismici. Grazie al riparto finanziario delle settimane scorse, potrà iniziare ad essere completata l’opera di recupero di alcuni importanti monumenti, che oltre ad avere valenza storica ed artistica, rappresentano da sempre dei punti di riferimento insostituibili per le popolazioni locali. Oltre alla chiesa di S.Maria di Vallo, vera e propria pinacoteca di affreschi della scuola giottesca, di cui abbiamo già riferito in un precedente articolo, i finanziamenti sono stati assegnati alla piccola ma graziosa chiesa dell’Immacolata Concezione di Montefiorello, chiusa all’indomani del terremoto del ’97 per la presenza di pericolose lesioni. Gli abitanti di Montefiorello da quella data hanno continuato a riunirsi in un prefabbricato per la celebrazione della messa. Insieme al parroco don Giulio Marra hanno accolto con soddisfazione la notizia dell’assegnazione dei fondi. Lo stesso compiacimento viene manifestato dai cittadini della frazione di Paterno, che potranno finalmente vedere recuperata la chiesa di San Bernardo, un edificio quattrocentesco ridotto in condizioni di totale decadimento, senza tetto e con i muri perimetrali fatiscenti. Gli abitanti di Paterno, circa due anni fa, si fecero promotori di un appello rivolto alla curia, alla Regione e alla Soprintendenza per la ristrutturazione di questa chiesa, definita come un simbolo di rinascita per il loro piccolo paese. Ora ringraziano l’arcivescovo Fontana per l’interessamento e l’impegno profusi intorno a questo progetto, insieme a mons. Gino Reali, al soprintendente Marchetti, alla Regione dell’Umbria, al comune di Vallo di Nera. Altro edificio, che presto rivedrà il suo antico splendore, è quello straordinario monumento che è il complesso della chiesa di S.Maria De Ugonis, meglio conosciuta come la Madonna dell’Eremita, situata a pochi chilometri da Piedipaterno, lungo la Valnerina. La chiesa, splendido esempio di architettura romanica, è parte di un’abbazia benedettina che nel Medioevo fu di centrale rilevanza. Gli accadimenti recenti l’hanno fatta salire alle cronache per il ritrovamento della statua di una Madonna lignea, venerata come miracolosa, trafugata e rinvenuta in circostanze eccezionali dopo ben venticinque anni. I fratelli Longari di Milano che, pur essendone ormai proprietari, restituirono la statua alla gente di Piedipaterno. Altro generoso gesto è stato compiuto dai proprietari di una porzione del complesso abbaziale, la famiglia Medori, che ha donato il proprio edificio e gli appezzamenti di terreno circostanti alla chiesa, alla curia di Spoleto, al fine di veder rivitalizzato l’intero nucleo a beneficio dei giovani. Con il nuovo finanziamento di circa un miliardo di lire, a cui si aggiungono i duecento milioni già assegnati al Comune, insieme ad altri novecento milioni per la sistemazione degli esterni, l’antico insediamento religioso sarà pronto per tornare a svolgere un ruolo importante nell’intero territorio.

AUTORE: Agnese Benedetti