Ad un mese appena dalla celebrazione della festa di san Costanzo patrono della diocesi, i perugini sono invitati a celebrare l’altro patrono, quello della città, sant’Ercolano, che ha intitolato al suo nome quel bellissimo edificio sacro che è la chiesa trecentesca nell’impianto architettonico strutturale a forma di torre ottagonale e secentesca nell’interno, ricco di pregevoli affreschi. I due santi patroni sono di epoche diverse, ma hanno inciso tanto nella coscienza popolare che non è mai venuto meno il ricordo entrato nelle tradizioni cittadine. Sant’Ercolano in particolare ha avuto un culto che si può dire anche laico e un onore riconosciuto civilmente avendo unito alla difesa della fede cristiana promossa con il suo ministero episcopale anche la difesa della città dall’assalto del re dei Goti Totila (VI sec.). La sua immagine troneggia anche nello stemma dell’Università accanto al Grifo e vuol essere un simbolo di identificazione culturale forte e definito. In passato si celebravano in un anno due feste, una della morte e una della traslazione del corpo, quella famosa traslazione che è stata raccontata pittoricamente in un quadro presente a fianco dell’altare avvenuta all’inizio del Seicento. La chiesa con gli ambienti attigui è stata colpita in passato da forti infiltrazioni d’acqua che sono state vinte e superate in gran parte da grandiosi lavori realizzati in varie fasi da cinquant’anni a questa parte, tanto che nella chiesa si sono sempre svolte le celebrazioni liturgiche. E tuttavia, volendo venire a capo una volta per sempre, se così sarà possibile, della questione, è stata portata a termine una ricerca da un’équipe di tecnici guidata dall’ing. Mariani, finanziata dalla Fondazione Cassa di risparmio di Perugia. I risultati e la proposta progettuale conseguente saranno presentati in un incontro pubblico che si terrà venerdì 22 febbraio alle ore 15.30 a Palazzo Graziani in corso Vannucci 47. All’incontro interverranno Carlo Colaiacovo, presidente della Fondazione Cassa di risparmio di Perugia, Massimo Alberti, presidente Sodalizio S. Martino, l’arch. Fabio Palombaro, della Soprintendenza Baaads, ing. Massimo Mariani, arch. Antonio Corradi, il geologo Luca Domenico Venanti. Questo il programma della festa del Patrono. La comunità cittadina è invitata ad unirsi nel ricordo del suo Patrono Sant’Ercolano, “Defensor civitatis”, per rivivere nella festa la sua storia e ripensare la propria identità religiosa e culturale. Venerdì 1 marzo, festa liturgica, ore 10.30 messa a ricordo dei defunti Confratri del Sodalizio S.Martino, ore 21 concerto d’organo del maestro Eugenio Becchetti, Sabato 2 marzo, Vigilia della festa: ore 10.30 messa concelebrata dai sacerdoti cittadini; ore 17.30: festa vespertina: Primi Vespri e messa celebrata dall’arcivescovo mons. Giuseppe Chiaretti; ore 19 l’architetto Michele Bilancia, con l’ausilio di immagini, illustrerà il tema: “Il muro etrusco e la chiesa di Sant’Ercolano”, storia e simbolo. Domenica 3 marzo, festa cittadina: ore 10.30 messa celebrata da don Elio Bromuri con la partecipazione del Coro polifonico S.Faustino, diretto dal maestro Francesco Spingola; dopo la Messa saranno eseguiti brani polifonici di musica sacra; ore 18 secondi vespri e messa celebrata dal priore dei monaci Benedettini, don Martino Siciliani.