Sono trascorsi ormai quasi cinque anni dal primo terremoto del maggio 1997 e Massa Martana sta mano a mano risorgendo dai disastri subiti in quel terribile evento. Attualmente lo sforzo principale di ricostruzione si sta concentrando sul centro storico: primo risultato di questa operazione è il completamento dei restauri alla casa parrocchiale e di conseguenza la solenne riapertura che ha coinvolto tutta la popolazione. Secondo il programma la manifestazione si è svolta in tre momenti: venerdì 8 febbraio, sabato 9 e domenica 10. Venerdì sera Carlo Ridolfi ha tenuto una conferenza su “La chiesa di San Felice nei secoli”. Poi don Giampiero Ceccarelli ha parlato su “Il vescovo Felice alle radici della nostra fede”. Sabato alle ore 20.30 si è snodata la processione dalla struttura provvisoria alla chiesa parrocchiale.Presiedeva mons. Riccardo Fontana arcivescovo di Spoleto che recava alcune reliquie di san Felice. Al lume di torce e candele il popolo si è avviato verso la chiesa: seguiva la banda musicale, il Vescovo, il clero e le statue dei santi. La lunga processione si è raccolta nella piazza principale in attesa che si spalancassero le porte della parrocchiale: quando è avvenuto e si è intravista l’aula splendente di luci è scoppiato un grande applauso. A questo punto si è svolta una cerimonia suggestiva: sono entrate per primo le statue dei santi. E’ stato un gesto significativo di insegnamento religioso: i santi ci procedono con la vita e con l’esempio verso la Gerusalemme celeste rappresentata dalla chiesa illuminata a festa. Il tempio poi si è riempito letteralmente di popolo ed è iniziata la liturgia della Parola. L’arcivescovo mons. Fontana si è detto felice di aver partecipato a questa inaugurazione ed ha ringraziato il Vescovo diocesano che gliene ha dato la possibilità: ha esaltato la religiosità di questa terra di Massa prossima alla via Flaminia ed evangelizzata fin dai primi albori del Cristianesimo ed ha esortato tutti a rimanere fedeli alla fede dei padri, quella predicata e testimoniata con il martirio del vescovo san Felice di cui ha recato alcune reliquie. Il parroco don Francesco Valentini ha vivamente ringraziato per la sua presenza mons. Fontana che è stato calorosamente applaudito dai fedeli presenti. Nello splendore delle luci spiccava con maggior risalto la struttura lignea e dorata che occupa tutta la parete dietro l’altare. Non è frequente trovare nelle nostre zone queste opere lignee barocche. Domenica pomeriggio, 10 febbraio, c’è stata la riapertura ufficiale al culto della chiesa parrocchiale. Alle ore 16.00 il clero con il vescovo diocesano mons. Decio Lucio Grandoni dalla Chiesa nuova si è recato processionalmente alla chiesa parrocchiale mentre le campane suonavano a festa dal rinnovato campanile. Servivano da ministranti i seminaristi della archidiocesi di Spoleto. Il rito è iniziato con la benedizione dell’acqua lustrale con cui è stato asperso il nuovo altare ed il popolo che gremiva la chiesa. E’ iniziata poi la Messa concelebrata dal Vescovo, dal parroco, dall’ex parroco don Teofano Angeloni e da alcuni sacerdoti della vicaria di S. Terenziano e Felice. Prestava servizio la corale parrocchiale. Erano presenti il sindaco Gubbiotti con il Gonfalone comunale ed altre autorità civili e militari. All’omelia il Vescovo ha ricordato l’importanza della chiesa nella comunità cristiana e le tradizioni religiose di questa terra massetana posta nei pressi della via Flaminia che è stata un’importante veicolo della diffusione del Vangelo; qui si concentrano edifici sacri ed abbazie testimoni di un’antica fede: S. Maria in Pantano, Viepri, S. Illuminata, S. Fedenzio e Terenzio, S. Faustino con le Catacombe uniche in Umbria, S. Maria della Pace. Ha ringraziato tutti coloro che hanno contribuito al risorgere della chiesa, dagli enti preposti ai semplici fedeli ed ha esortato a che il popolo cristiano festeggi numeroso il giorno del Signore in questo tempio rinnovato. Dopo il canto delle litanie dei santi tra cui molti locali, il Vescovo ha consacrato il nuovo altare riponendo le reliquie di san Felice e del beato Ruggero, uno dei primi seguaci di san Francesco, ed ungendo con il Crisma la mensa sacra. Dopo l’incensazione, sono state stese le tovaglie, accese le candele e tutte le luci della chiesa ed è proseguita la celebrazione eucaristica. Terminata la Messa, l’arciprete don Francesco Valentini ha ringraziato tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione dell’opera. Ci è impossibile ricordare il lungo elenco ma per sommi capi possiamo dire che ha ringraziato la Soprintendenza, la diocesi, le ditte gestori dei lavori, alcuni singoli operatori, le suore e tutta la comunità cristiana che ha partecipato attivamente. Ha ringraziato mons. Vescovo che è stato sempre vicino ed attento ai problemi e don Teofano Angeloni che ha vissuto la fase più drammatica dell’evento sismico. Infine la dott.ssa Romano della Soprintendenza ha fatto una breve esposizione dei lavori svolti, delle tele e degli affreschi restaurati, terminata la funzione sacra, tutta la gente si è riversata fuori e mentre la Banda musicale suonava, e sfrecciavano nel cielo i fuochi artificiali, tutti hanno potuto gustare il rinfresco chiudendo così la memorabile giornata di Massa Martana.
San Felice risplende di nuova luce
MASSA MARTANA/ Il paese in festa per la riapertura della chiesa parrocchiale
AUTORE:
C.T.