Il dott. Fressoia continua a pungermi come una zanzara, e sostiene che non abbiamo mai duellato (nemmeno indirettamente, come sostenevo io), e che …: basta così. Il mio rapporto con il dott. Fressoia tramite La Voce finisce qui, con questa mia ultima precisazione sul secondo dei temi di fondo (il primo era quello della “cultura delle autonomie”) che emergono dalla catasta delle domande che mi ha posto: il tema dell’intransigentismo.
Fino al Concilio Vaticano II, l’intransigentismo è stato l’atteggiamento pervicace della Chiesa nel volere mantenere l’ideologia di cristianità quando i tempi, anche secondo il pensiero degli uomini di Chiesa più aperti, non lo permettevano più.
Per ideologia di cristianità s’intendono un insieme di tesi che hanno preso corpo nella Chiesa costantiniana e sono state sistematizzate al tempo del grande S. Gregorio VII (+ 1085) e della sua titanica lotta per le investiture. Nella “ideologia di cristianità” la Chiesa pensa se stessa come società perfetta, gerarchica e accentrata, con leggi e istituzioni proprie, a fianco delle altre società ma al tempo stesso al di sopra di esse, a dettare le regole del gioco politico, non solo le regole fondamentali, ma anche quelle terra terra.
Una società, “questa” Chiesa che, sul piano culturale, da una parte è portatrice di una sua autonoma proposta di vita, completa, globale, che non solo aspira ad avere, ma reclama un suo spazio e una sua visibilità politica, ma dall’altra, in virtù della missione affidatale da Cristo, che è quella di legare e sciogliere, cioè d’insegnare (dicono gli integristi) tutto a tutti e in ogni campo, compresa la politica, dov’è il bene e dov’è il male; per questo il suo Fondatore l’avrebbe garantita contro ogni insidia da parte delle porte degli inferi, cioè di tutti quelli che non la pensano come lei.
Mutatis mutandis, è un po’ lo schema di base di Comunione e Liberazione, che parla di presenza con lo stesso fervore con il quale l’Azione cattolica parla di mediazione.
Chiaro che, se si assume questa categoria del rapporto Chiesa/mondo, il mondo va o conquistato, se si lascia conquistare, o demonizzato, quando oppone resistenza.
Basta così. Se il dott. Fressoia insiste, faremo un incontro vis à vis. Ci chiuderemo in una stanza con una provvista di vivande sufficiente a darci la forza necessaria per discutere fino ad esaurimento del fiato. Non dovessimo approdare a nessun accordo, lasceremo all’erigendo Museo della Cose Inutili gli inutili organi della nostra fonazione.