Nell’arco dei prossimi mesi dovrebbero verificarsi delle innovazioni nel campo dell’assistenza sanitaria, sia nel nuovo ospedale come nell’ambito cittadino. Il nuovo ospedale, eretto su quella collina al di sopra dello Scalo, dirimpetto alla città, gode già di una certa monumentalità, nella sua capacità volumetrica, che lo contraddistingue abbondantemente nel paesaggio d’intorno. Bisogna ora renderlo più efficace possibile, perché il servizio sia completo e positivo, e perché si evitino quei trasferimenti a destra e a manca che sono una vera via crucis in più per i poveri degenti. Terapia intensiva e soggiorno chirurgico sembrano essere gli obiettivi prossimi della sanità pubblica. Ma per la prima occorre una maggiore disponibilità di letti e per la seconda un numero maggiore di infermieri. Intanto si profila l’arrivo di uno strumento di grande importanza, che porterà in prima linea l’effettiva capacità diagnostica del nostro nosocomio, la cosiddetta risonanza magnetica aperta: una delle poche strutture esistenti in Italia progettata soprattutto per le persone che soffrono il chiuso e quindi affette dalla sindrome di claustrofobia. E’ un dono della Fondazione della locale Cassa di risparmio destinato a risolvere non pochi problemi. La terapia intensiva è una delle mancanze di cui si avverte maggiore bisogno, ma non sembra essere al di là delle normali possibilità. L’abbreviato soggiorno chirurgico, o day surgery, come detto in inglese, permetterà interventi rapidi da smaltirsi in un solo giorno di degenza ospedaliera, e comporterà in più uno sgravio di cassa, dal punto di vista finanziario, per l’Amministrazione dell’azienda, in quanto dispenserà dalla necessità del ricovero. Per quanto riguarda il servizio ambulatoriale, è di questi giorni la notizia dell’apertura di nuovi studi o uffici presso la sede di via Postierla n. 38, nel centro storico, con prestazione di medici specialisti quali il cardiologo, il dermatologo, il neurologo, l’otorino, che ampliano quella già assicurata dal fisiatra e dall’odontoiatra. Inoltre il Centro prelievi è già operativo in una sede rinnovata e sarà presto collegato in rete con il laboratorio analisi dell’Ospedale; infine una seconda figura medica odontoiatra ha potenziato la sua prestazione con esercizio anche di ortodonzista. Attraverso il Distretto saranno poi garantiti l’accesso a tutta la rete dei servizi socio-sanitari e la collaborazione tra territorio ed ospedale attraverso una concreta integrazione tra personale medico, infermieristico, tecnico ed amministrativo appartenente ad unica Azienda sanitaria. Si ha anche notizia che i comuni del comprensorio orvietano hanno rinnovato la convenzione con la Asl di Orvieto per la gestione dell’attività sociali assistenziali. Ne beneficeranno i disabili, gli anziani, i tossicodipendenti, ed anche i giovani e studenti disagiati. Gli interventi operativi avverranno negli ambiti domiciliari, scolastici, dell’integrazione del reddito e dell’avvio a soggiorni estivi e strutture residenziali e sanitarie. Sarà compito ed impegno delle varie associazioni o organizzazioni che operano nel sistema, prenderne atto ed allacciare quei contatti tra cittadini e strutture pubbliche, che veramente e provvidamente rivelansi un toccasana per i più provati dalla sorte e dal bisogno.
Lavorare per rendere l’ospedale il più efficace possibile
Novità nella sanità orvietana e campo assistenziale
AUTORE:
M.P.