Sabato 25 gennaio si conclude la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, iniziativa internazionale di preghiera ecumenica cristiana per promuovere e incentivare il dialogo tra le diverse comunità. Questa ricorrenza diventa l’occasione per raccontare e far conoscere i tanti “volti” dell’Umbria cristiana, terra ricchissima di comunità che, pur avendo interpretato diversamente le sacre Scritture e sviluppato peculiari tradizioni e pratiche, condividono la fede nella figura di Gesù Cristo, unico Figlio di Dio e Salvatore del mondo.
Il primo aspetto che salta agli occhi in questo ritratto del pluralismo religioso cristiano nella nostra regione è che delinearne i contorni in maniera definitiva è quanto mai complesso. Tante, tantissime, le comunità e le esperienze che si sono sviluppate nel corso degli anni in Umbria. Dalle comunità legate ai Patriarcati della Chiesa ortodossa alle innumerevoli declinazioni del mondo evangelico (battisti, pentecostali, valdesi…), fino alle comunità meno conosciute e di più recente formazione, come quelle cinesi, coreane o africane.
In Umbria, ma anche nel resto d’Italia, la Chiesa cristiana più diffusa, dopo quella cattolica, è quella ortodossa romena. “Sono circa 27 mila – risponde Ionut Radu, parroco della chiesa ortodossa romena di S. Sava di Perugia – le presenze romene in Umbria, e 4 le parrocchie nella regione: Perugia, Città di Castello, Terni e Orvieto. Ma realtà ortodosse romene si trovano anche in centri minori”.
La Chiesa romena è una delle cinque che fanno parte del Consiglio delle Chiese cristiane (Ccc) dell’Umbria, costituitosi alcuni mesi fa per promuovere l’ecumenismo e il dialogo. “Il Ccc – dice ancora Radu – è nato l’anno scorso, ma l’esperienza dell’ecumenismo per noi è una pratica che va avanti da decenni e che si rinnova tutti i giorni. Nel quotidiano, sperimentiamo fattivamente la convivenza e il dialogo con le altre Chiese cristiane. Basti pensare che la maggior parte dei nostri luoghi di culto ci sono stati concessi dalla Chiesa cattolica”.
La radio dei battisti
Nel variegato mondo cristiano della nostra regione, spicca poi un’altra esperienza decennale, questa volta di indirizzo evangelico. È Radio Luce, emittente gestita dal Centro evangelico battista di San Sisto. “Radio Luce è nata nel 1980 – racconta Daniel Ransom, uno dei pastori del Centro – anche su richiesta di alcuni cittadini. Oltre alla musica, offre un servizio di news, meteo, programmi evangelici e la predicazione espositiva del Centro evangelico battista”. Radio Luce è una delle attività della comunità evangelica battista di San Sisto, che conta oltre un centinaio di persone e che si riunisce settimanalmente per il culto la domenica mattina, per leggere e studiare la Bibbia e per insegnare ai giovani i fondamenti della Chiesa, che si rifanno alla Riforma protestante del XVI secolo.
Al di fuori del Ccc
Nella sola Perugia si contano almeno una quindicina di comunità evangeliche. Come, ad esempio, quella “dei Fratelli”. “La nostra comunità – dice Franco Ciuchi, ‘anziano’ della chiesa dei Fratelli in via Pellas – conta circa 200 persone. Noi crediamo nel sacerdozio universale di tutti i credenti che sono stati battezzati per immersione. Non abbiamo, infatti, un parroco che ci spiega le Scritture, ma la predicazione è affidata ai fedeli, che si incontrano settimanalmente per studiare la Bibbia”.
Come i battisti, anche gli evangelici dei Fratelli non fanno parte del Ccc. “Abbiamo ottimi rapporti – sottolinea Ciuchi – con le altre Chiese cristiane, in primis quella cattolica, ma abbiamo idee diverse rispetto all’ecumenismo, in quanto non condividiamo l’interpretazione che la Chiesa cattolica dà alle sacre Scritture”.