Monete straniere per i bambini-soldato

Dalla comunità Masci (Adulti Scout) di Perugia parte l’iniziativa di raccolta di monete dei Paesi europei a favore dei bambini soldato della Sierra Leone. L’idea è semplice, spiegano i responsabili dell’associazione. “Chiediamo a chi ha monete estere che con l’Euro andranno fuori corso, di non trattenerle tutte come ricordo ma di offrirle per contribuire al progetto di Caritas Italiana di recupero dei bambini soldato”. La raccolta è aperta fino a marzo ed il Masci si impegna a cambiare le monete in Euro nei rispettivi Paesi di emissione. “Secondo recenti stime migliaia di miliardi in tutta Europa rischiano di perdersi nel nulla, monete dimenticate o tenute per souvenir. Noi chiediamo di rinunciare a qualche ‘ricordo’ per ridare la vita a dei ragazzi”. Il Masci ha attivato un sito internet (www.azetaedp.it/Masci_euro.nsf) in cui si trovano tutte le informazioni sull’iniziativa e sui punti di raccolta, individuati in scuole e parrocchie e, a Perugia, la bottega del Commercio equo e solidale e la libreria Paoline. L’iniziativa, partita dal capoluogo umbro, si sta estendendo in altre regioni italiane. Per dare massima trasparenza all’operazione sul sito saranno forniti continui aggiornamenti sulle adesioni e sull’andamento della raccolta. La Caritas Diocesana di Makeni (Sierra Leone) sta definendo una serie di “progetti mirati” tra cui quello che riguarda i “bambini-soldato”. Il tentativo è di reintrodurre i bambini rilasciati dalle forze ribelli ad una vita normale, attraverso la scuola, il gioco, il recupero dei valori umani e religiosi (in Sierra Leone non ci sono tensioni religiose, la varietà delle religioni è accettata correntemente); concretamente si ricerca la loro famiglia, si procura cibo, letto, gioco, sport, formazione scolastica, accompagnamento psicologico, ecc. La Caritas Diocesana di Makeni, collabora con le altre Caritas Diocesane del Paese per il ritrovamento delle famiglie ed interviene affinché i bambini vengano accolti e reinseriti all’interno di queste; un’opera spesso molto difficile perché non più riconosciuti e accettati dagli stessi genitori.