Musica e parole per Emergency

"Per non dimenticare..."

Si è svolta martedì 4 dicembre a Perugia una serata di musica e parole, a favore di Emergency, l’associazione umanitaria per la cura e la riabilitazione delle vittime delle guerre, fondata a Milano nel 1994 da Gino Strada il medico diventato popolare in questi ultimi mesi per il “suo” centro chirurgico a Kabul in Afghanistan, teatro della crisi internazionale che sta sconvolgendo il mondo. Organizzatore dell’iniziativa assieme all’ assessorato alle Politiche sociali del Comune di Perugia Franco Passalacqua, responsabile per l’Umbria dell’organizzazione che così spiega il lavoro dei volontari e simpatizzanti di Emergency nella nostra regione. “Il nostro compito è di educare alla pace sensibilizzando l’opinione pubblica su le tante guerre dimenticate che sono quasi cinquanta, non soltanto quella che si sta combattendo in Afghanistan, sulle vittime delle mine antiuomo, ordigni perversi dei quali l’Italia è stato tra i maggiori produttori, e soprattutto raccogliere fondi per i nostri sei ospedali (dei quali due in Afghanistan, due in Kurdistan, uno in Cambogia, uno in Sierra Leone più, negli stessi paesi, venticinque posti di pronto soccorso) attraverso iniziative rivolte soprattutto ai giovani, in passato abbiamo organizzato anche incontri nelle scuole, come quest’ultima del 4 dicembre scorso. Il gruppo di Perugia conta al momento una cinquantina di persone, anche se l’interesse nei confronti della nostra attività sta crescendo in questo ultimo periodo, grazie alla “pubblicità” che in un certo senso il conflitto in corso ci sta facendo… Emergency, comunque, era già in Afghanistan dal 1999″. Abbiamo accennato ai volontari che si stanno impegnando in Umbria… ma c’è n’è qualcuno impiegato nelle zone dove voi operate? “Attualmente no, perché è molto difficoltoso entrare in queste zone di conflitto. La nostra associazione interviene infatti nelle situazioni più estreme, là dove non c’è nessuna o scarsissime strutture di soccorso, in tutte quelle realtà dove non esiste nessuna forma di aiuto a favore di feriti difficili da curare come quelli vittime delle mine antiuomo. In passato però un medico della nostra regione, che ora è impegnato con la Croce rossa internazionale in Sudan, ha lavorato per sei mesi a Sulaimaniya, in Kurdistan”. Chi volesse aiutare Emergency cosa può fare?”Innanzitutto esiste un conto corrente postale su cui può essere versata ogni offerta in denaro intestato ad ‘Emergency via Bagutta n. 12, 20121 Milano’ (c/c n’28426203). Grazie ai fondi raccolti in sette anni di attività sono state curate qualcosa come 230.000 persone, un traguardo importante dovuto al fatto che solo il 5% dei proventi è stato destinato alla sopravvivenza dell’Associazione, il resto è stato interamente speso per i pazienti dei nostri ospedali. Poi ci si può mettere in contatto con uno dei nostri gruppi e diventare volontari, a Perugia potete contattare me allo 075/57.23.650, perché proprio grazie all’impegno, all’entusiasmo e alla fantasia di tante persone in questi anni sono stati raggiunti significativi risultati”.

AUTORE: Enrico Tribbioli