Celebrato a Terni il bicentenario della nascita del beato Federico Ozanam, fondatore della società di San Vincenzo de’ Paoli. La “San Vincenzo” è un’associazione di laici cattolici che cura la formazione cristiana degli aderenti con l’esercizio concreto di azioni caritative verso i poveri, articolata in gruppi, ciascuno denominato “Conferenza”, per lo più in ambito parrocchiale, e organizzata a livello diocesano, nazionale ed internazionale. A tal fine è stato presentato al museo diocesano il libro Storia di Federico Ozanam, l’uomo che non aveva paura della crisi scritto dal giornalista Giorgio Bernardelli, edito da Lindau. Ha coordinato l’incontro Antonella Catanzani, presidente del Consiglio centrale di Terni della “San Vincenzo”, che conta più di 100 aderenti a sostegno di oltre 4.000 persone. La loro opera non consiste soltanto nell’assistenzialismo quanto piuttosto nella condivisione di vita con i più poveri, perché ogni povero è Gesù. “La San Vincenzo mi ha cambiato la vita”, ha detto la coordinatrice. Ha tenuto la relazione introduttiva il vescovo amministratore apostolico mons. Ernesto Vecchi: “Questa ricorrenza bicentenaria – ha detto – ci aiuta a riscoprire l’iniziativa della Società di San Vincenzo, accanto a tante altre opere che lo Spirito santo suscita e trasforma nel grande ‘laboratorio’ della testimonianza cristiana, che edifica, nella quotidianità, il regno di Dio, intriso di verità e di vita, di santità e di grazia, di giustizia, di amore e di pace. Come la verità cristiana si esprime in modo autentico solo se sfocia nell’amore, così la carità è veramente cristiana se conduce alla verità ed è da essa plasmata. Diversamente, la carità scivola nel sentimentalismo. L’amore diventa un guscio vuoto, da riempire arbitrariamente”. Ha poi preso la parola lo scrittore Giorgio Bernardelli il quale, dopo un accenno iniziale alle origini del movimento – metà del sec. XIX – della San Vincenzo da parte di sette studenti della Sorbona di Parigi capeggiati da Federico Ozanam, ha messo in luce l’attualità del movimento vincenziano nato in un epoca simile alla nostra, epoca di passaggio da un assetto sociale a un altro, tempo forte allora in Francia, come da noi ora, di secolarizzazione e anticlericalismo e di crisi valoriale e sociale. Eppure il movimento si affermò e si estese rapidamente. “L’esercizio della carità in nome di Dio e segno di Chiesa – ha detto – ha un grandissimo valore educativo per la persona e di testimonianza per il mondo”. Questo concetto è stato ripreso ed approfondito dall’intervento di Fernando Mazzoni, membro dello staff nazionale per la formazione della società San Vincenzo de’ Paoli, affermando che il vincenziano “non si limita ad alleviare le situazioni di disagio delle persone vicine, ma si impegna da vero laico cristiano nel campo sociale e politico al fine di ridurre e battere le cause che generano i disagi dei singoli”. L’ assessore alle Politiche sociali del Comune di Terni Stefano Bucari ha riconosciuto il grande lavoro che la San Vincenzo svolge in Terni e ha auspicato una collaborazione sempre più stretta ed efficace tra il pubblico e il privato. Ha concluso l’incontro l’assistente spirituale don Luca Andreani ricordando che “la carità è segno profetico di Chiesa e Federico Ozanam ne è un vero modello di vita” e rivolgendo un appello ai giovani sottolineando che la Società di san Vincenzo de’ Paoli è stata fondata da giovani.
La San Vincenzo di Terni ricorda il fondatore nel bicentenario della nascita
SAN VINCENZO. Incontro e presentazione libro per il bicentenario del fondatore Federico Ozanam
AUTORE:
Nicola Molè