In tempi difficili come quelli attuali, con diversi modelli di sviluppo sempre più in crisi e soprattutto non più in sintonia con gli orientamenti prevalenti che stanno emergendo nel campo produttivo e occupazionale, si riscoprono prospettive che, forse troppo superficialmente accantonate, in passato hanno fatto le fortune di molti.
Tra queste, quelle dell’agricoltura come occasione di occupazione, produzione e socializzazione, che può contribuire a risolvere alcuni dei tanti problemi che la perdurante e ancora durissima crisi economica propone in termini assillanti. Questa impostazione ha portato alla costituzione di “Aratorio familiare” (un sottile e significativo gioco di parole), associazione nata dalla spinta di alcune famiglie del territorio interessate a sviluppare, insieme alla Caritas diocesana, con in prospettiva la collaborazione del Comune, un percorso di agricoltura familiare e sociale, termini che nascondono un interessante progetto.
L’idea è quella di offrire uno spazio di lavoro, di accoglienza e di inclusione per le persone che – sempre più numerose – per risolvere gli assilli della quotidianità si rivolgono al Centro di ascolto Caritas della diocesi, autentica frontiera dove c’è sempre la certezza di un’attenzione comunque generosa e gratificante. “Aratorio familiare” intende inoltre proporre nuovi contesti educativi e formativi dove, attraverso la conoscenza del lavoro agricolo e artigianale, nuclei familiari, giovani e bambini possano sperimentare i valori della manualità, della reciprocità, della corresponsabilità e della competenza.
L’associazione si prefigge poi di valorizzare l’autoproduzione condivisa come forma di auto sostentamento tra nuclei e individui, oltre che quale strumento per combattere il progressivo impoverimento economico e alimentare. Finalità non secondaria è pure quella di offrire, a chi lo desidera, l’opportunità di accedere a prodotti agricoli “a km zero”, salutari e socialmente orientati.
Il Capitolo dei canonici della diocesi è disponibile a concedere all’associazione alcuni terreni situati in località Coppiolo, nella pianura eugubina, mentre il Comune, secondo intese intercorse con il commissario Maria Luisa D’Alessandro, sembra orientato ad affidare in comodato d’uso alla Caritas diocesana parte di un immobile ubicato nelle immediate vicinanze dei terreni stessi, destinato alla attività dell’associazione.