Il C(c)rocifisso

Un islamico italiano, tale Adel Smith, presidente dell/Unione musulmani d/Italia, invitato da Bruno Vespa ad una puntata del programma Porta a Porta ha espresso l/opinione che debba essere tolto il crocifisso dalle scuole, perché la vista di un #$cadavere in miniatura#$ può turbare i bambini. D/altra parte, ha aggiunto, non merita rispetto un #$simbolo di suicidio-deicidio#$. Non è la prima volta che una richiesta del genere viene fatta, anche da insegnanti o genitori che nulla hanno a che vedere con la religione musulmana essendo o cristiani o laici di cultura occidentale. Recentemente in Umbria un/insegnante l/ha proprio tolto il crocifisso, salvo poi averlo dovuto rimettere al suo posto su pressione delle famiglie. Gli avversari del crocifisso in genere accampano come motivazione il rispetto di scolari di diversa religione, sempre più presenti nelle scuole italiane. Un eccesso di garanzia di libertà religiosa e di coscienza che ha destato aspre discussioni, che di tanto in tanto rimbalzano nell/opinione pubblica. Ora però la questione si è fatta più accesa perché è stato un musulmano a fare la richiesta e nel clima di sospetto in cui si è venuta a trovare la società occidentale dopo l/11 settembre, la sua dichiarazione suona alle orecchie di molti come una dichiarazione di guerra contro il cristianesimo. Le persone ragionevoli, credenti o laici che siano, si discostano da tale impostazione e tentano di dimostrare che non siamo allo scontro delle civiltà (Clash of civilisation – Huntinghton), perché questo non gioverebbe a nessuno. Solo una minoranza fanatica presente trasversalmente in tutti i paesi musulmani potrebbe immaginare di fermare il corso della storia e indirizzarla verso il ripristino di una islamizzazione arcaica delle nazioni. Chi può nutrire tale disegno, come Bin Laden, è sicuramente accecato da delirio religioso di onnipotenza che si nutre di odio represso, provocato dal senso di frustrazione per una massa enorme di popolazione credente, circa un miliardo, che interpreta come massa umiliata e offesa. Questi fanatici scaricano sull/occidente colpe che l/occidente ha ed anche colpe che non ha, non avendo il coraggio o non professando la cultura del dubbio e dell/autocritica. E/ certo che vi sono questioni gravissime, come quella palestinese e colpe gravi nella gestione delle ricchezze e delle risorse da parte dell/Occidente, ma sono cose mille volte scritte e denunciate a partire dal Papa fino all/ultimo dei missionari. Prendersela con il crocifisso dando l/impressione di volere distruggere ciò che esso rappresenta è un grave errore che dovrebbe essere denunciato a gran voce dalle masse di coloro che si dichiarano credenti nei Profeti, tra cui Gesù nato dalla Vergine Maria. Pensiamo però che al fondo di tutto vi sia insensibilità e ignoranza sia del crocifisso come icona, sia di ciò che rappresenta, sia della fede dei cristiani. Che i musulmani si credano religiosamente superiori ai cristiani e loro eredi, lo sapevamo. Che molti disprezzano il modo di professare e vivere la fede da parte dei cristiani, anche questo lo sapevamo. Ma che ora qualcuno offenda il simbolo supremo della fede è un/insopportabile provocazione. Vespa, con il suo teatrino, se lo poteva risparmiare.

AUTORE: Elio Bromuri