Contro lo scempio denuncia del Wwf alla magistratura

Per il taglio di mille alberi sulle rive del fiume Nera

Ora sarà l’autorità giudiziaria a prendere una decisione sullo scempio che si sta compiendo lungo le rive del fiume Nera, nel tratto in cui il corso d’acqua attraversa il tratto urbano di Terni. Come abbiamo già avuto modo di dire da queste colonne, nei tre chilometri in cui il Nera attraversa la città, saranno tagliati 1.100 alberi, dei quali 600 a alto fusto e 500 arbustivi. Alberi sorti sulle due rive del fiume, alcuni dei quali di oltre cinquanta anni, che si stanno tagliando perché, così dicono i responsabili, potrebbero costituire un pericolo in caso di piena. Tesi decisamente contestata dalle associazioni ambientaliste. Tanto che la sezione di Terni del Wwf, in accordo con il Wwf Italia, ha presentato una denuncia alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Terni a carico di chi risulterà essere il responsabile della operazione. L’atto giudiziario è stato redatto dall’avv. Marcello Marcellini e vi si precisa che è stato effettuato – e si sta ancora effettuando – un taglio indiscriminato di piante mentre dovevano essere abbattute solo quelle secche o quelle pericolose in casi di esondazione. Nella denuncia si rileva, inoltre, che la legge non consente il taglio simultaneo sulle due sponde, come in realtà sta avvenendo a Terni, ma si dovrebbe procedere, con tagli mirati, prima su un lato e poi sull’altro delle rive del fiume. “Se la magistratura, come riteniamo e speriamo – ha commentato l’avv. Marcellini – deciderà di aprire il procedimento penale, il Wwf si costituirà parte civile con richiesta dei danni in quanto si è prodotto e si sta producendo un danno ambientale di notevole consistenza”. Un danno, aggiungiamo, che sta modificando l’aspetto e il volto di una città, nella zona interessata dal corso del fiume. Nella denuncia è anche proposta una ampia documentazione fotografica che mostra il fiume Nera come era prima del taglio degli alberi e come è oggi, nelle zone in cui il taglio è stato effettuato. Non si sa se i lavori andranno avanti nei sei mesi previsti – tanti ne occorrerebbero per eliminare i 1.100 alberi – oppure se l’intervento della magistratura otterrà qualche effetto. Non resta che attendere. Non senza aver prima rilevato che l’eliminazione di una così consistente zona di verde in città produrrà un danno non facilmente sanabile. Come afferma un antico detto? Per far crescere alberi occorrono decenni; per tagliarli bastano pochi minuti.

AUTORE: M. V.