Rapporto sulla legge 194: si diffonde la cultura della vita

Bioetica. Il commento del Mpv alla Relazione ministeriale sugli aborti

aborto“La Relazione ministeriale sugli aborti in Italia fa sorgere due domande” afferma Carlo Casini, presidente del Movimento per la vita (Mpv). “I numeri sono completi? Lo sono certamente per quanto riguarda le Ivg (interruzioni volontarie di gravidanza) ospedaliere, ma sono completi anche se il criterio di giudizio riguarda la distruzione di vite umane incipienti?”, è la prima domanda. “Se seguiamo questo secondo criterio – precisa il presidente del Mpv – bisogna tener conto degli effetti prodotti dall’inconoscibile aborto chimico (400 mila confezioni di ‘pillola del giorno dopo’ vendute ogni anno) e del persistere dell’aborto clandestino classico, di cui qualche episodio giudiziario fa ogni tanto emergere la persistenza”. E la seconda domanda: “Se diminuzione complessiva del sacrificio di vite umane c’è stato, quali ne sono le cause?”. Per Casini, “certamente il merito non è della legge 194, ma del crollo del numero di donne italiane in età feconda e dell’azione educativa svolta dalla Chiesa e dal Movimento per la vita, dall’azione assistenziale dei nostri Centri di aiuto alla vita che hanno aiutato a nascere ogni anno non meno di diecimila bambini. Una buona notizia – fa notare il presidente del Mpv – riguarda l’obiezione di coscienza dei ginecologi, che è in costante crescita. È una buona notizia perché la Relazione ministeriale fa il calcolo di quanti aborti deve praticare un medico non obiettore ogni settimana. Il calcolo dice 1,7: un dato che dimostra l’assurdità ideologica e intollerante dei ricorsi promossi davanti al Consiglio d’Europa anche dalla Cgil contro l’Italia che contrasterebbe il preteso diritto d’aborto (sic!) delle donne permettendo una troppo estesa obiezione di coscienza, che costringe i non obiettori a un superlavoro, ad abbandonare ogni altro aspetto della loro professione, ad affrontare uno stress psichico in violazione delle norme sulla disciplina del lavoro”. Il Movimento per la vita, che si è costituito dinanzi al Consiglio d’Europa per difendere l’Italia e gli obiettori di coscienza, conclude Casini, “utilizzerà questa parte della relazione ministeriale per contrastare questo attacco, che ultimamente è un attacco contro la vita. L’alta percentuale dell’obiezione di coscienza è una buona notizia anche perché indirettamente prova, con la testimonianza di chi vede e se ne intende, che l’embrione umano è davvero uno di noi”.