LA PAROLA DELL’ARCIVESCOVO”La Chiesa non può non partire, per ogni riflessione, dal ‘favor matrimonii’; Cristo infatti ha elevato il matrimonio addirittura a sacramento. Attraversiamo un momento particolarmente difficile: è in crisi una dottrina accettata universalmente per secoli e secoli, oggi invece cacciata arbitrariamente nell’angolo. Quelle che emergono sono purtroppo capacità molto forti di eversione, che vanno scalzando radici e fondamenti del sentire comune. C’è una forte caduta dell’impegno morale: assistiamo ad una vera sceneggiata con il richiamo costante ai valori, salvo poi, concretamente, a non farne proprio nulla. ‘Santità del talamo’, ribadisce la Chiesa. E si appella non solo al vangelo ma allo stesso diritto naturale, chiedendo che ci si decida ad una seria riflessione, specie con i giovani, i quali sono attenti, più che non appaia, agli autentici valori dell’uomo. Prima che sul piano religioso, il discorso ha una sua sicura valenza già sul piano antropologico. Quello di impegnarsi a difesa dei capisaldi della nostra civiltà – ha concluso mons. Fontana – è un dovere che coinvolge tutti senza eccezioni, capisaldi tanto antropologici che culturali”. UN OSSERVATORIOPER LE POLITICHE FAMILIARIE’ l’Osservatorio che sta cercando di realizzare l’on. Learco Saporito, con ogni probabilità a Palermo, come egli ci ha detto nel suo intervento. Utilissime e bellissime, al riguardo, le esperienze fatte con l’Assessorato alle Politiche sulla comunità familiare, presso la Provincia di Roma. Un grazie particolare al presidente della Provincia di Roma, Silvano Moffa, che ha accettato di partecipare oggi a questa riunione di Spoleto: quasi momento di nuova Costituente. Roma ha un indubbio primato, tra le province d’Italia, nei riguardi della famiglia, definita “la risposta più urgente alla crisi dello stato sociale”, la famiglia soggetto di diritti e doveri come istituto giuridico. E’ fondamentale muoversi al di là di ogni ristretto individualismo, poiché al momento del patto matrimoniale sono gli stessi contraenti a superare la dimensione del singolo per la “società coniugale” come “unicum irreversibile”. Non si dà società sana e seria, senza famiglia sana e seria! L’on. Saporito ha dato anche assicurazione che in questo senso va crescendo lo stesso interesse dei parlamentari. Non è una questione privata: il problema è squisitamente pubblico, con un patto stipulato dinanzi all’intera collettività che ha il dovere di proteggere il soggetto debole. Non c’è bisogno di partire da argomenti teologici ed emotivi; sono già più che probanti quelli sociali, culturali e perfino economici. Tre infatti sono le debolezze dell’istituto familiare: anzitutto della famiglia in se stessa, china sotto la fatica del bilancio mondiale, senza sostenitori e difensori, quasi non avesse valenza; delle associazioni per la famiglia che solo ora cominciano ad essere un po’ ascoltate, in un’Italia tradizionalmente privatista; dell’assenza di politiche familiari, degne di questo nome: basterebbe riflettere che la nascita di un figlio abbassa già di un 30% il tenore di una famiglia. Ben venga dunque il Forum delle famiglie della presidente Santolini, e ben venga l’iniziativa coraggiosa del presidente Moffa. GLI INGANNIDI UNA FALSA LIBERTàLa presidente Santolini esprime così un vivo ringraziamento all’on. Saporito e dà la parola all’avv. Ciro Intino, presidente regionale del Forum, il quale ha voluto rivendicare con forza il diritto associativo delle famiglie: politicizzare il problema familiare avocandolo unicamente all’iniziativa governativa è troppo riduttivo e naturalmente rischioso, rimettendolo pericolosamente al gioco delle parti politiche. Ci sono diritti nativi che lo Stato deve riconoscere, anteriori a qualsiasi concessione o riconoscimento dall’alto. Il primato è infatti, né è possibile dubitarne, dell’amore oblativo che sta alla base del matrimonio: quell’amore che al primo posto pone sempre “l’altro”, con tutta una nuova concezione della sessualità. Falsa è quella libertà che ha come unico criterio la ricerca di sé, fino a strumentalizzare l’altro nel più assurdo egoismo. Già gli antichi definivano l’uomo “animale non solo intelligente ma sociale”. Ci sia dunque un rapporto dinamico e vitale fra l’apparato pubblico e le associazioni, altrimenti si rischierebbe il caos di un associazionismo sulla carta, senza alcuna autonomia. E sarebbe la fine di ogni libertà. RECUPERARE LA LIBERTÈHa concluso gli interventi il presidente della Provincia di Roma Silvano Moffa, il quale ha illustrato il nuovo percorso iniziatosi in Roma nel ’98/’99, contro ogni ipotesi di governo che “impone delle scelte, piuttosto che fare delle scelte”. E’ stata molto utile al riguardo la mediazione familiare, e notevoli i risultati: illustrati anche alcuni casi felicemente risolti. La crisi ha indubbiamente degli aspetti anche economici, ma non sono i principali, poiché ad essere in crisi è la famiglia in se stessa. I giovani, oggi, sono alla mercé della Tv. Una recente inchiesta ci ha fornito un dato molto preoccupante: il 30% dei giovani comincia la giornata con la Tv accesa, il 40% accende il televisore addirittura mentre fa i compiti. Chi aiuterà i giovani ad essere se stessi e a non abbandonarsi a persuasori occulti ed incontrollati? Si pensi al fatto “natalità”: l’Italia è in Europa il fanalino di coda, particolarmente la Liguria, non certo la regione più povera! In Francia invece ci si muove in direzione del quarto figlio! A Roma, d’intesa col card. Ruini, la Provincia ha attivato un corso formativo cui hanno partecipato una novantina di famiglie. Ricominciare da qui. Al termine la dott. ssa Luisa Santolini si è complimentata con i relatori, anche per la singolare armonia degli interventi, pur nella varietà delle estrazioni. Un grazie particolare al maestro Menotti, per l’iniziativa. Anche questa è musica, e delle migliori.
Fra tante armonie anche un “omaggio” alla famiglia
Nel corso del Festival di Spoleto tavola rotonda di alto livello culturale
AUTORE:
Agostino Rossi