Miniature in ceramica rappresentanti bambini e fanciulle, raffigurazioni caricaturali di personaggi e animali tratti dal mondo rurale o dalla vita paesana e cittadina, motociclisti in side-car, musicisti e bande musicali della Marina, dei carabinieri, jazz band e altro ancora. Oltre cinquant’anni fa venivano prodotte per le confezioni di lusso della Perugina. Erano abbinate alle varie scatole di cioccolatini, caramelle, uova pasquali o i famosi Baci Perugina. Chi non ne ha una, magari trovata come soprammobile nella casa della nonna!
Presso il Museo della ceramica di Deruta un centinaio di queste sculture, prodotte dalla fabbriche del Cima (Consorzio italiano maioliche artistiche) a Deruta e Perugia fra il 1930 e 1950, in gran parte inedite, sono oggetto della mostra “Piccole sculture in ceramica dai depositi del museo 1930 – 1950”, che sarà visitabile fino al 6 gennaio 2014. In esposizione anche le formelle in bassorilievo destinate a fare da coperchio alle scatole di cioccolatini, realizzate in stile regionalistico-popolare dal pittore tirolese Alberto Stolz e dalla illustratrice sarda Lety Loy.
La sezione più consistente nel Museo della ceramica di Deruta, circa 4.500 esemplari, è rappresentata dal campionario del Cima che il Comune di Deruta acquistò nel 1962, a seguito della procedura di liquidazione dell’azienda che fu tra i più importanti produttori nazionali fra le due guerre. Si tratta di uno straordinario corpus che, indirettamente, documenta l’evoluzione della produzione, dal gusto storicista ottocentesco verso le più moderne tendenze stilistiche e decorative che si riconoscevano prevalentemente, in quegli anni, nell’Art Déco, fenomeno eterogeneo ma specifico delle arti decorative da cui prende la denominazione.
La mostra, a cura di Giulio Busti, è organizzata dal Comune di Deruta e da Sistema Museo e realizzata con il contributo della Regione Umbria.
“Tra le ragioni che ci hanno indotti a promuovere questa esposizione – sottolinea Giulio Busti, conservatore del Museo – vi sono, non secondariamente, gli intenti di valorizzazione e divulgazione del patrimonio che il Museo regionale della ceramica di Deruta conserva. Esposto nel deposito, questo materiale può sfuggire nella visione d’insieme. Selezionato per tematiche e stili, invece, può essere compreso, apprezzato, e reggere anche a un confronto critico nell’attuale contesto produttivo, di grande difficoltà del mercato della ceramica, in cui l’aspetto promozionale e d’immagine affidato al Museo può rivelarsi decisivo. Conservare la memoria di quelle esperienze e iniziative che sono state condotte, anche in un recente passato, e che hanno visto una stretta collaborazione tra artista e manifattura, può ancora rappresentare un riferimento di successo per produzioni artistiche e di bottega in piccola serie”.