Un fine settimana alla riscoperta della Bevagna più antica, quello che si è svolto il 7 e 8 settembre scorso nell’antico centro umbro. La due giorni organizzata dall’Associazione culturale Perdiquà, ha puntato i riflettori sulla storia più lontana. Bevagna, famosa per il suo medioevo, sapientemente riproposto durante il Mercato delle Gaite, contiene una storia più antica in cui la città ricopriva un ruolo di primaria importanza: Capitale dell’Etnos umbro. L’archeologo, studioso della storia degli Umbri, Simone Sisani ha coinvolto l’uditorio in un’affascinante ricostruzione, accurata e suggestiva, del complesso sistema politico-religioso della Valle umbra in epoca antica. Il racconto è iniziato con il significato dell’antico nome della città di Mefana: “colei che sta nel mezzo, che media”, città che è indicata unanimemente dalle fonti antiche come la capitale degli Umbri. Sisani ha fatto anche una ricostruzione, in base alle fonti latine, del paesaggio idrografico, molto diverso dall’attuale. Ha poi individuato un “sistema” di santuari grandi e piccoli e di percorsi, che trovano il loro perno proprio nella città di Mevania. Alle due estremità di questo ideale arco di presenze religiose – ha detto – campeggiano il grande santuario etnico degli Umbri localizzato nell’area di Villa Fidelia, famoso per il celebre Rescritto di Costantino. Per completare il racconto, la domenica mattina un folto gruppo di persone è stato accompagnato da una guida archeologa dell’associazione Perdiquà, lungo le vie dell’antico centro.
Home Territorio Spoleto-Norcia Bevagna. La storia dell’antica Mevania capitale politica e centro religioso degli antichi...