I movimenti sismici, nel corso della storia, hanno coinvolto spesso la chiesa – oggi santuario – della Madonna delle Grazie. Anche gli ultimi verificatisi nella zona hanno fatto considerare attualmente inagibile l’edificio; così il bel quadro di Giovanni di Piamonte, oggetto da sempre della venerazione dei fedeli, il 26 agosto è stato portato nel duomo.
Lì la festa annuale è stata celebrata con una solenne funzione tenuta dal vescovo, mons. Domenico Cancian. Gremito il duomo, di cui risaltavano nell’illuminazione i pregevoli affreschi, e illuminato da molte luci votive il quadro della Madonna, patrona della diocesi e di Città di Castello, collocato nella sinistra del transetto.
Prima di iniziare la celebrazione della messa mons. Cancian ha ricordato il potere di madre e regina di Maria, paragonata a un fascio di luce su Città di Castello, alla quale ci affidiamo per il perdono dei nostri peccati, ma anche per la Chiesa e per il mondo. Il tema del Vangelo del giorno era quello delle nozze di Cana: il primo miracolo di Cristo ottenuto per intercessione di Maria. Nella sua omelia, mons. Cancian ha messo in rilievo la presenza di Maria nella nostra vita e il suo intervento nel momento delle difficoltà. Ha ricordato come nella preghiera quotidiana la supplichiamo per noi peccatori, e questa supplica va bene estesa per tutta l’umanità e per un raggiungimento della pace. Ha ricordato a questo proposito le terribili immagini di guerra che ci giungono, e poi i conflitti nel nostro Paese e a volte nelle nostre stesse famiglie.
Tornando alle nozze di Cana, ha ricordato come i convitati si fossero meravigliati che il vino migliore fosse quello servito per ultimo. Maria chiede un vino puro, vale a dire la pace nel nostro cuore; e, nello spirito di Gesù, anche un vino buono sinonimo di pace, lavoro, serenità. Raccomandandoci a Maria, ha detto il celebrante, troviamo l’unica strada che porti al Vangelo.
La celebrazione della messa è stata accompagnata dai canti della corale “Marietta Alboni” diretta dal maestro Stefano Mastriforti in sostituzione del maestro Marini; all’organo il maestro Roberto Mercati. Nello spirito particolare della funzione, da ricordare, all’offertorio, l’Ave Maria di Arcadelt e, durante la comunione, O Santissima, canto popolare siciliano nel quale è stata apprezzata particolarmente la voce di Anna Marini. Presenti alla cerimonia il Sindaco, rappresentanti dell’Amministrazione regionale e i rappresentanti locali delle forze dell’ordine.