Come sta la Ricerca dell’Università di Perugia? Abbastanza bene per qualità dei prodotti e personale, decisamente da migliorare per il rapporto con il territorio. A dirlo sono i risultati appena usciti della Vqr, la Valutazione della qualità della ricerca italiana dell’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca (Anvur), ente pubblico vigilato dal Miur, per il settennio 2004-2010.
I prodotti della ricerca
L’Università di Perugia conta l’1,94% dei prodotti di ricerca attesi (articoli, monografie, capitoli di libro, ecc.) degli atenei italiani. La percentuale di prodotti mancanti su quelli attesi (2,73%) è sostanzialmente inferiore alla media delle università (4,68%), come pure la percentuale degli studi penalizzati su quelli conferiti (0,62% contro una media del 0,89%), mostrando una particolare cura nella selezione e invio degli studi.
Anche rispetto alla valutazione dei prodotti, l’ateneo perugino riesce a distinguersi. L’Università è presente in tutte le aree scientifiche, collocandosi fra quelle di grandi dimensioni con Scienze biologiche, Scienze agrarie e veterinarie e Scienze economiche e statistiche, fra le piccole con Ingegneria civile, Architettura e Scienze psicologiche, e fra le medie nelle altre aree.
In otto settori scientifici (Scienze fisiche, chimiche, della Terra, mediche, Architettura e Ingegneria civile, industriale e informatica, Scienze giuridiche, politiche e sociali), la qualità della ricerca è superiore alla media. Fanno eccezione i soli settori di Agraria-veterinaria, Scienze storiche-filosofiche e pedagogiche (che segna il punteggio più basso dell’ateneo) ed Economia, con valori significativamente inferiori alla media nazionale. Particolare menzione spetta a Ingegneria civile, che si colloca al quarto posto in Italia tra le strutture esaminate dall’Anvur nel settore e al terzo tra quelle delle stesse dimensioni. Al quinto posto Medicina e Scienze politiche e sociali; al sesto Scienze fisiche, chimiche, della Terra e psicologiche.
Il personale
Nel settennio 2004-2010 sono stati 547 i soggetti assunti o promossi nell’ateneo, tra cui spicca l’area delle Scienze mediche, che stacca almeno del doppio gli altri settori con 107 nuovi soggetti. Secondo il Vqr, si tratta di personale ben più che specializzato, in quanto in quasi tutti i settori i neo-assunti o promossi possono vantare una produzione scientifica valutata come superiore alla media. Spiccano in questo ambito le Scienze della Terra e Ingegneria civile-Architettura al terzo posto in Italia fra le strutture delle stesse dimensioni, e Chimica al quarto.
La “terza missione”
La Vqr ha preso in esame anche la cosiddetta “terza missione”, ovvero il grado di apertura al contesto socio-economico con attività di valorizzazione e trasferimento delle conoscenze sia a vocazione tecnologica, sia riferibili alle scienze umane.
In questo ambito, l’ateneo perugino ha il suo tasto dolente, trovandosi in quasi tutti gli indicatori tra le ultime strutture italiane. Basti pensare che, secondo la Vqr, non si registra alcun polo museale né incubatore d’impresa e solo 2 sono stati i brevetti nel settennio 2004-2010 (Biologia e Ingegneria industriale-informatica), di cui nessuno licenziato o venduto sui 359 di tutte le Università italiane.
Vqr: che cos’è
La Vqr è il più grande esercizio di valutazione della ricerca nel suo genere mai realizzato a livello internazionale. Ha confrontato la qualità della ricerca di 133 strutture all’interno delle 14 aree scientifiche definite dal Consiglio universitario nazionale. In particolare, sono state valutate 95 Università, 12 enti di ricerca vigilati dal ministero per l’Istruzione, l’università e la ricerca (Miur) e 26 enti “volontari” (9 enti di ricerca e 17 consorzi interuniversitari). Con un lavoro durato 20 mesi, sono stati valutati 184.878 prodotti di ricerca (tra articoli, monografie e saggi, atti di convegni, brevetti, manufatti, note a sentenza, traduzioni, software, banche dati, mostre e performance e cartografie), in base a criteri di rilevanza, originalità e grado d’internazionalizzazione.
Elezione del Rettore
Dopo tanta attesa e polemiche, sono definiti i tempi per il rinnovo degli organi dell’Università degli studi di Perugia. Il prof. Giuseppe Abbritti, decano dell’Ateneo, ha fissato le date del nuovo calendario delle votazioni per l’elezione del Rettore per il sessennio accademico 2013/2014 – 2018/2019. Le date sono le seguenti: giovedì 10 ottobre, prima votazione; giovedì 17 ottobre, eventuale seconda votazione; giovedì 24 ottobre, eventuale ballottaggio.