Ormai è il quinto anno che a Pantalla – rispondendo all’esigenza sempre più avvertita soprattutto dai genitori lavoratori di trovare uno spazio sano, tranquillo, allo stesso tempo piacevole e costruttivo per i loro figli durante le vacanze estive – negli spazi solitamente utilizzati dalla polisportiva locale una ventina di animatori, coordinati dal responsabile don Riccardo Ceccobelli, hanno cercato di mettere a disposizione la loro creatività, i loro talenti personali e soprattutto il loro tempo per allietare circa cinquanta bambini di età compresa tra i 6 e i 13 anni.
Come ogni anno, il campus ha proposto diverse attività che potessero coinvolgere ed entusiasmare i più piccoli quali musica, balli, giochi sportivi, bricolage, rappresentazioni teatrali, disegno, studio della lingua inglese, nuoto, ecc. I bambini, liberi dagli impegni scolastici, hanno mostrato tanta voglia di stare insieme mettendosi in gioco tra di loro ma soprattutto con se stessi.
L’esperienza iniziata a Pantalla vive grazie alla collaborazione della polisportiva locale, del Centro Village e dei giovani della parrocchia che hanno cercato di offrire l’opportunità di imparare a crescere, sperimentando la gioia della condivisione, anche delle più piccole e semplici cose, come un abbraccio, un rimprovero costruttivo, un sorriso, che, alla fine, spesso si rivelano essere le più grandi, e di come sia duro ma soprattutto coinvolgente e bello vivere qualcosa insieme.
Personalmente credo che vivere questa esperienza da animatore sia stato un giusto monito per i bambini, ma soprattutto per me. Come spesso accade, le cose più belle succedono quando meno te le aspetti, e così è stato quando mi sono ritrovato da un giorno all’altro a passare da animato ad animatore. Sinceramente all’inizio non mi entusiasmava, anzi, credevo potesse prendere del tempo prezioso alle mie così sudate vacanze. Poco dopo mi sono accorto che qualcosa di prezioso lo stavo per ricevere, soprattutto dai più piccoli.
Non dico che sia facile, neanche che sia così piacevole svegliarsi tutte le mattine sapendo che delle “piccole furie” ti stanno aspettando ma non ha prezzo l’affetto che quest’ultime, nonostante capricci, parolacce e disagi più o meno gravi, sanno regalarti continuamente e soprattutto gratuitamente. È necessario solo avere tanta pazienza e saperlo ricambiare, soprattutto con chi ne ha più bisogno; spesso basta un solo sguardo. Mi auguro che queste attività, “benedette” e guidate dal giovane don Riccardo possano in futuro diventare economicamente accessibili a tutti e lasciare un piccolo seme nella vita dei bambini e dei ragazzi che, come me, hanno reso questo campus un’avventura.