Papa Francesco ha entusiasmato le masse cattoliche, che pure (va detto per giustizia) hanno amato sinceramente il suo predecessore. Basta vedere piazza San Pietro gremita e acclamante per gli Angelus domenicali e ancor più per le grandi celebrazioni. Fin qui, però, siamo nella normalità. Colpisce, invece, perché era imprevista, l’ammirazione che Francesco riceve da chi finora si era distinto per i toni critici – a volte velenosi – verso il Papato e la Chiesa intera. Come il teologo Hans Kueng, dissidente da decenni, che aveva rinfocolato il suo spirito polemico (e forse qualche vecchio rancore accademico) con l’ascesa alla Cattedra petrina del suo antico collega Ratzinger. O come diversi intellettuali “laici”, diciamo pure anticlericali, che in precedenza non perdevano occasione per sferzare impietosamente gli uomini di Chiesa. A che si deve questo rovesciamento di fronte? Alle grandi novità di Papa Francesco, alla semplicità delle sue parole e dei suoi gesti, che non è povertà di contenuti ma, tutt’al contrario, la liberazione da orpelli e sovrastrutture che talvolta oscuravano la limpidità del messaggio evangelico. Nei lunghi secoli del potere temporale, il Papato aveva assimilato i toni, lo stile e i rituali delle monarchie assolute sue contemporanee. Poi il mondo era cambiato e le monarchie assolute non c’erano più, ma il Papato, per forza d’inerzia, aveva continuato a circondarsi di quel cerimoniale ormai anacronistico, abbandonato da tutti gli altri Capi di Stato, e tanto più stonato in quanto applicato a un Pastore il cui compito è quello di annunciare il Vangelo del Maestro, che “non aveva una pietra su cui posare il capo”. Ora Francesco porta la sua veste bianca spoglia come un saio monacale, abita in una casa del clero condividendone i momenti comunitari, va a Lampedusa per incontrare i derelitti specificando che non vuole intorno a sé le autorità civili, e neppure quelle ecclesiastiche. Sono solo segni. Ma la profezia è fatta anche di segni, e il mondo laico e anticlericale li sta cogliendo.
La profezia di Papa Francesco
AUTORE:
Pier Giorgio Lignani