Il nuovo Centro Caritas di Terni, ben più di un “dormitorio”

TERNI. Inaugurato il nuovo Centro Caritas “Sant’Antonio” in via Vollusiano
Mons. Ernesto Vecchi durante la benedizione del nuovo Centro Caritas “Sant’Antonio”
Mons. Ernesto Vecchi durante la benedizione del nuovo Centro Caritas “Sant’Antonio”

Con la benedizione del vescovo amministratore apostolico mons. Ernesto Vecchi, è stato inaugurato il nuovo Centro Caritas Sant’Antonio in via Vollusiano, alla presenza del direttore di Caritas italiana mons. Francesco Soddu. Un centro destinato all’accoglienza e ascolto, alla distribuzione di vestiario e alimentari. Non un “dormitorio”, come ha ricordato il direttore della Caritas diocesana Claudio Daminato: “Un termine che ha suscitato allarme e proteste dei residenti – ha detto –. Oggi coroniamo un sogno che da tanti anni tenevamo nel cuore. Questo luogo, che ci è stato donato dalla signora Argenti, ha il suo centro nel momento dell’ascolto delle persone in difficoltà, da dove partono i percorsi di orientamento e la possibilità di soluzione dei problemi. Abbiamo cercato di attrezzarci meglio per le docce, perché alla Caritas di San Martino ne abbiamo una sola, e per l’emergenza freddo riuscire ad accogliere chi dorme fuori, come si è fatto negli anni passati nella chiesa di Sant’Antonio o dal Comune”.

Sulla questione dormitorio non sono mancate le proteste vivaci dei residenti, che hanno espresso la loro preoccupazione al vescovo Vecchi il quale a lungo si è soffermato a dialogare con loro, dando rassicurazioni.

“Una struttura come questa non ci deve spaventare – ha detto mons. Vecchi durante l’inaugurazione – è importante che sia sempre l’uomo e i suoi bisogni al centro di ogni azione. È importante riuscire a capire i poveri come insegna Papa Francesco. Ciascuno nel proprio piccolo può fare molto per gli altri, in comunione. Ogni famiglia deve avere anche un’attenzione per gli altri seguendo il Vangelo. Questi momenti sono di grazia, momenti che fanno elevare il tono di una città, momenti in cui la comunione è un fatto. Anche se c’è qualche striscione di protesta, bisogna ricordare che il povero non porta via niente a nessuno, che la nostra dignità non è nella divisione ma nell’integrazione, il tutto nella misura in cui applichiamo la carità di Cristo”.

È stato il sindaco Leopoldo Di Girolamo a ricordare come il centro Caritas sia “un punto importante della rete di solidarietà della città. La Chiesa contribuisce con le istituzioni a dare aiuto a chi ne ha bisogno, costruendo una città più unita e solidale. Un centro come questo restituisce dignità alla persona, aiutando a risolvere i problemi e permettendo di fare un passo avanti nel grado di civiltà di una comunità”

Ed infine l’augurio di mons. Soddu perché, anche nelle difficoltà contingenti dell’inizio, si possa “crescere tutti come comunità civile, ecclesiale, come comunità veramente umana. Tutti possano donare un poco della propria esistenza perché questa struttura sia l’emblema di una comunità che vuole essere all’insegna dell’autentica umanità”.

AUTORE: Elisabetta Lomoro