Il pomeriggio del 7 giugno, presso la biblioteca Jacobilli di Foligno, la famiglia è stata il tema di un convegno che ha permesso di approcciarsi a tale argomento sotto diversi punti di vista, da quello giuridico a quello psicologico e religioso.
Il soggetto famiglia è oggi quello che più frequentemente chiede aiuto ai Centri di ascolto della Caritas, un soggetto molto complesso che negli ultimi 50 anni ha subito molte trasformazioni. Basti pensare alla composizione dei nuclei familiari, che un tempo avevano una struttura allargata e che oggi si è invece ristretta a uno o due bambini. Oppure alle abitudini a tavola; a differenza di oggi, i nostri genitori ci raccontano della sacralità del momento della cena, un’occasione di scambio e condivisione a cui si è sostituita una disconnessione totale (spesso si mangia fuori ed è frequente vedere le persone a tavola distratte da cellulari e televisioni). O più semplicemente basti pensare a quanto è cambiata l’idea del matrimonio, che si è trasformato in un’esperienza “gratta e vinci”: se sei fortunato funziona, altrimenti ci si libera con facilità e si intraprende un altro percorso.
“Uno tsunami socio-culturale”: così ha definito questo processo di cambiamento che ha travolto la società moderna Giuseppe Dardes, dell’Ufficio di solidarietà sociale di Caritas italiana. Bisogna recuperare la centralità della famiglia intrecciandosi con l’ambito pastorale e cercando di qualificare l’intervento dei servizi Caritas anche da un punto di vista tecnico. Ciò di cui abbiamo bisogno per riuscire a dare delle risposte vere e giuste alle tante famiglie che oggi si trovano in difficoltà è una lettura congiunta dei vari problemi tra i diversi settori, in una logica che premia la cooperazione e non la competizione.
In quest’ottica la Caritas diocesana di Foligno sta portando avanti dei progetti con l’Università di Camerino, che durante il convegno ha colto l’occasione per presentare il nuovo corso di laurea rivolto al Terzo settore. Un settore che ogni anno assume un ruolo sempre più centrale nell’economia e che necessita oltre che dei tanti volontari anche di figure professionali.