Mario è un adolescente che, come tanti, ha dovuto affrontare quella tempesta emozionale che sconvolge la vita dei ragazzi: desiderio di indipendenza dalla famiglia, voglia di affermare la propria personalità, di fare nuove esperienze, di avere tanti amici, di essere qualcuno all’interno del gruppo dei pari. Accade così, per molti, l’iniziazione all’alcol, al tabagismo, il coinvolgimento in gruppi di bulli, la dipendenza da sostanze stupefacenti. Mario incappa in una piccola disavventura e la scuola lo spedisce a fare esperienza alla mensa. È un metodo, questo, la cosiddetta “messa alla prova”, adottato da tempo dal Tribunale dei minori per il recupero delle violazioni minorili e inserito in pianta stabile tra le azioni “rieducative” dell’istituto superiore “Casagrande Cesi”.
Il ragazzo rimane folgorato dall’esperienza e decide di continuare la sua collaborazione con la Caritas. Oggi è uno dei volontari più attivi e stimati. Mettersi “al servizio degli ultimi” è un’esperienza che matura e che tutti i ragazzi dovrebbero provare.
In questa ottica va il progetto “Peer Tutoring”, attuato in partenariato con il Rotary club di Terni e condotto in stretta collaborazione con alcune delle maggiori associazioni di volontariato del territorio, quali la Caritas – associazione S. Martino, l’Unitalsi, la S. Vincenzo de’ Paoli, il Cif, l’Apav. A chiusura dell’anno scolastico si è tenuto un convegno di presentazione del progetto, con la partecipazione delle autorità istituzionali e scolastiche locali e regionali e la premiazione dei tutor migliori.
Il progetto “Peer Tutoring”, nella pratica, raccoglie le adesioni di quanti tra i giovani desiderano mettere a disposizione parte del loro tempo libero in un ventaglio di attività di volontariato, che vanno dall’affiancare e seguire le matricole delle prime classi o sostenere i compagni in difficoltà in attività pomeridiane di studio, all’assistenza a turno nel servizio mensa della Caritas – S. Martino, all’attività di socializzazione per ragazzi disabili in collaborazione con l’Unitalsi, all’aiuto compiti pomeridiano a bambini stranieri e ragazzi dislessici.
“La Caritas – spiega il direttore, Claudio Daminato – ha aderito ormai da un anno, convinta della grande importanza di fare proposte concrete ai giovani. I quali sanno rispondere con entusiasmo e freschezza, con azioni di volontariato, con l’esperienza di aiutare gli altri attraverso il dono del tempo e la relazione con chi ha bisogno anche di un sorriso, oltre che dell’aiuto concreto”.
La scuola può diventare fucina di cittadini attivi e corretti, se si coglie l’occasione di coinvolgere e corresponsabilizzare i ragazzi nell’avventura educativa più importante di tutta la loro vita; può dare la speranza di una società diversa dallo sfacelo che siamo costretti a vedere in questa tormentata fase della nostra storia e formare persone in grado di “agire” sulla realtà e non soltanto subirla, protagonisti attivi e non semplici spettatori di una realtà che tutti vorrebbero diversa, ma per la quale pochi si impegnano veramente.