“Domani stesso dirò al Papa Francesco di questo nostro incontro, e ne trasmetterò i sentimenti di affetto, di amore del vostro Arcivescovo e di tutti voi insieme con le vostre preghiere alla sua persona. Quindi, da santa Rita al Papa, in via diretta!”. Sono state queste le parole del card. Leonardo Sandri all’inizio dell’omelia durante il solenne pontificale il 22 maggio a Cascia. Il santuario, insieme al Comune, ha organizzato la tre-giorni dedicata alla festa della Patrona dei casi impossibili, culminata appunto con il pontificale celebrato dal prefetto della Congregazione delle Chiese orientali. I festeggiamenti erano stati aperti la sera del 20 maggio dal conduttore televisivo Amadeus, che ha presentato le cinque donne scelte per il Riconoscimento internazionale Santa Rita 2013. Zenobia Elmi, suor Elsa Caterina Galfré, Alexandra Jianu, Teresina Natalino, Lina Trappetti sono le cinque “donne ritiane” premiate nel pomeriggio del giorno successivo, perché meritevoli di aver condotto la loro vita secondo i valori di santa Rita (vedi articolo precedente). Momento di particolare commozione per i devoti, alla vigilia della festa, è stata la solenne celebrazione del Transito, a ricordo del passaggio della Santa dalla vita terrena a quella del paradiso. Al tramonto, un corteo di motociclette è giunto sul sagrato della basilica, attraversando le strade della città illuminate da centinaia di piccole lanterne. È stato quindi accolto l’arrivo della Fiaccola proveniente da Ramnicu Valcea, città della Romania scelta quest’anno per il gemellaggio di fede con Cascia. Il giorno della festa, mercoledì 22, Cascia si è svegliata al suono festoso delle campane, risparmiata da una pioggia che è scesa solo leggera e a tratti. I devoti si sono riuniti lungo il viale del santuario per accogliere il Corteo storico colorato da decine di figuranti che hanno dato vita ai momenti salienti della vita di Rita da Cascia. A chiusura del corteo, ha sfilato la processione partita da Roccaporena, ricongiungendosi alla processione casciana che porta in spalla la statua di santa Rita, per salire insieme lungo il viale del santuario, fin sul sagrato. Dopo l’arrivo del corteo, il card. Sandri ha celebrato il pontificale dal sagrato della basilica. Il porporato ha sottolineato il valore ritiano del perdono, che è la risposta di Rita a tutte le prove affrontate nella sua vita di donna, moglie, madre, vedova e consacrata. Ma un’attenzione particolare il cardinale la dedica a quel “legno secco nel giardino del noviziato, che grazie alla sua dedizione, in modo miracoloso, nuovamente germogliò. Possiamo dire che quanto ella fece era un segno profetico che manifestava l’agire di Dio con l’uomo. Questi non è arido legno ma un albero che può e deve portare molto frutto”. Come da tradizione, alla chiusura della celebrazione il viale si è trasformato in un tappeto rosso e profumato di rose, simbolo di santa Rita: tutti i pellegrini presenti hanno sollevato le loro rose verso il cielo per il momento della benedizione, a cui è seguita la Supplica che chiude le celebrazioni.
Il fruttuoso albero di Rita
CASCIA. Le celebrazioni per santa Rita, con messa presieduta dal card. Leonardo Sandri
AUTORE:
Giulia Di Lauro