Sanità umbra apre una nuova fase con la Convezione tra Regione e ateneo

Sanità. Firmata la Convenzione tra Regione e Università
Bistoni, Marini e Tomassoni firmano la convenzione
Bistoni, Marini e Tomassoni firmano la convenzione

Prosegue la ‘dieta’ nella sanità umbra, dopo la recente legge regionale, cercando di mantenere alto il livello della qualità e dei servizi offerti alla cittadinanza. È il senso della nuova convenzione siglata da Regione dell’Umbria e Università di Perugia. “Con la firma della nuova Convenzione – ha affermato la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini – si avvia una fase nuova e di radicali cambiamenti sia del modello organizzativo e gestionale del sistema sanitario regionale, sia dei rapporti tra Regione e Università degli studi. Ciò che intendiamo realizzare, anche in coerenza con la riforma della sanità in Umbria varata dal Consiglio regionale, è un modello innovativo e originale del sistema sanitario, che dovrà essere sempre più integrato e sinergico, che metta in rete i due poli sanitari di eccellenza, quelli di Perugia e Terni, con il resto della rete sanitaria ospedaliera e del territorio. Ciò consentirà di dare all’offerta sanitaria umbra, già oggi riconosciuta di qualità a livello nazionale, una maggiore qualificazione e al tempo stesso effettuare il necessario contenimento della spesa, essendo le risorse statali per la sanità oggetto di drastiche diminuzioni da alcuni anni”. Per il rettore Francesco Bistoni, “non è la ‘solita’ Convenzione, bensì un nuovo atto fondativo per la realizzazione in Umbria di un nuovo assetto assistenziale che vede l’Università degli studi assumere a pieno titolo un ruolo primario. Dunque, un atto non banale che prende in considerazione i grandi cambiamenti della medicina e della ricerca scientifica in campo medico”. Molto significativa per il rettore Bistoni “la volontà di realizzare un sistema integrato e sinergico tra le Aziende ospedaliere universitarie di Perugia e Terni. C’è quindi, alla base del protocollo, una nuova mentalità che guarda verso un moderno sistema assistenziale più competitivo grazie al quale poter dare all’Umbria e agli umbri risposte di sempre più elevata qualità alla loro domanda di salute”. Di vera e propria “svolta” ha parlato l’assessore regionale alla Sanità, Franco Tomassoni, per il quale “da oggi prende corpo finalmente un sistema sanitario che vuole trovare valore aggiunto grazie ad un nuovo e più forte rapporto tra la Regione e l’Università, che possa realizzare più integrazione tra le due aziende ospedaliere di Perugia e Terni e tutta la medicina del territorio”. Sono i quattro punti cardine dell’intesa: la costituzione delle due Aziende ospedaliero-universitarie di Perugia e Terni, con la riorganizzazione in Dipartimenti interaziendali e la razionalizzazione delle strutture complesse, lo sviluppo della rete formativa per le specialità mediche e le professioni sanitarie. Nell’organizzazione interna delle due Aziende viene adottato il modello dipartimentale, in quanto “strumento utile ad assicurare l’esercizio integrato ed inscindibile delle attività assistenziali, didattiche e di ricerca”. Dai 21 attuali (12 all’azienda ospedaliera di Perugia e 9 in quella di Terni), si giungerà a 12 dipartimenti ad attività integrata, di cui dieci interaziendali e due Dea (Dipartimento di emergenza-urgenza). Una razionalizzazione interesserà le Strutture complesse operanti all’interno dei singoli dipartimenti, con la riorganizzazione dalle attuali 94 ad 81. Proprio su queste riduzioni, con un progressivo ridimensionamento dei Primariati, anche se alcuni di questi erano già vacanti, si era registrata una certa fibrillazione tra Regione e Università, al punto che si erano registrate alcune resistenze per l’incidenza dei ‘tagli’.

AUTORE: E. Q.