Gubbio fortunata al gioco? La Caritas lancia l’allarme

GUBBIO. La città ha fama di portare fortuna al gioco... ma è davvero una fortuna?
Uno dei tanti giocatori all’Enalotto (Foto di repertorio)
Uno dei tanti giocatori all’Enalotto (Foto di repertorio)

“Non è tutt’oro quel che luce” (luccica) recitava un vecchio proverbio dialettale che mio padre richiamava spesso, ovvero l’altra faccia della medaglia. Nel periodo in cui la città gode di una eccezionale popolarità per essersi conquistata il titolo di “vincente” grazie ai milioni di euro distribuiti negli ultimi mesi con le varie lotterie (circa 70 milioni di euro dal settembre del 2011 ad oggi), arriva dalla Caritas diocesana un monito che chiede di essere valutato con la massima attenzione, e con tutta la considerazione che merita.

“La percezione, dal nostro punto di ascolto e osservazione – ha denunciato senza mezzi termini l’équipe della Caritas, che ben conosce quanto avviene nella realtà in cui opera – è che quello del gioco stia diventando un problema molto serio anche nel nostro territorio. Le fasce della popolazione maggiormente a rischio sono i minori, le persone con difficoltà lavorative, i pensionati; molto alta è l’incidenza tra le donne”.

Richiamando alcune informazioni contenute nella Relazione annuale al Parlamento 2012 del dipartimento Politiche antidroga, la Caritas ricorda che la spesa media degli umbri per giochi e lotterie sostenuta nel 2011 è stata calcolata in 1.571 euro pro capite. “Non abbiamo dati specifici riferiti all’Eugubino – prosegue la riflessione – ma vista la fama di ‘città vincente’ che dal settembre 2011 in poi è andata via via crescendo (con tanto di servizi sulle tv nazionali e fenomeni di ‘turismo ludico’), è difficile che siano al di sotto di quelli della nostra regione. I segnali che leggiamo sono preoccupanti”. Perché “dietro a diverse situazioni di difficoltà economica, sempre più spesso intravediamo la concausa del gioco. Le persone più vulnerabili sono quelle che manifestano già forme di disagio e che, magari, vivono altri fenomeni di dipendenza”.

Quanti frequentano il mondo delle scommesse, o si avvicinano alle “macchinette” e agli – in apparenza – innocui “Gratta e vinci”, crescono ogni anno del 10%.

In questo contesto, la Caritas ritiene urgenti forme di prevenzione e informazione, dalla diffusione del materiale prodotto dalle autorità sanitarie in armonia con la cosiddetta legge Balduzzi per contrastare il gioco d’azzardo, a una più stretta collaborazione con i Sert (a Gubbio, via Toschi Mosca 22/b, tel. 075 9239546), ad incontri informativi con la cittadinanza per “alzare nell’opinione pubblica la soglia di attenzione e consapevolezza del problema, che ci sembra ancora troppo bassa”.

AUTORE: Giampiero Bedini