Anche risparmiare è un’arte

CIF. Incontro con l’esperto Giuseppe Vicentelli. Sarebbe importante che la “alfabetizzazione finanziaria” cominciasse nella scuola

crisi-economicaPer iniziativa del Cif – cui hanno aderito le associazioni Fidapa, Agorà e Stromata – Giuseppe Vicentelli, esperto promotore finanziario, è stato invitato a trattare, il 14 marzo nel salone gotico del Museo del duomo, il tema “Educazione finanziaria e mercati finanziari”. Dopo il benvenuto dato dalla direttrice del Museo del duomo, Catia Cecchetti, la quale ha portato anche i saluti del Vescovo, la presidente del Cif Cecilia Landucci Castori ha espresso l’opinione che l’educazione finanziaria dovrebbe essere introdotta nelle scuole come accade in altri Paesi, così che i cittadini acquistino coscienza dell’uso del denaro, del risparmio e dell’economia in genere. Giuseppe Vicentelli ha iniziato il suo discorso mettendo in rilievo i costi sociali di un’inadeguata alfabetizzazione finanziaria, e sottolineato che non si può parlare di questa in base alle comunicazioni dei media. Mettendo in rilievo la difficile situazione economica in cui versa oggi la maggior parte delle famiglie italiane, ha presentato varie risposte date dai ragazzi delle scuole a proposito di soldi. Da chi dice che non cerca mai di risparmiare a chi dichiara che se avesse più soldi li utilizzerebbe per fare acquisti. L’Italia è un Paese di accantonatori, ha osservato l’oratore, ma di pessimi pianificatori, mentre è necessario risparmiare sapendo dove usare i propri soldi; c’è perciò da tener presente i propri consumi nell’arco della vita. Rivolgendosi a un consulente bisogna che questi abbia etica e competenza, dato che etica e economia finanziaria non dovrebbero essere in contrasto; necessario è che il consulente conosca il risparmiatore. Definendo il risparmio come un consumo differito nel tempo, ha ricordato poi gli investimenti più comuni e i rischi che possono comportare – ricordando quelli di fallimento, di inflazione, del variare dei tassi e anche quelli individuali. Negli investimenti di mercato, ha detto, bisogna calcolare la dimensione che avranno le loro oscillazioni nel tempo. Per gli investimenti a lungo tempo, necessario scegliere l’epoca opportuna: evitare di investire nel picco del mercato, mentre la depressione è il punto di massima opportunità. Titoli di Stato e obbligazioni offrono più stabilità. Più rischiose le azioni, soprattutto europee, ma l’80% degli italiani investe in Italia; saggia comunque una diversificazione degli investimenti. Seguiti attentamente i concetti esposti, illustrati anche con l’aiuto di grafici e di grande interesse per tutti.

AUTORE: Eleonora Rose