La Curia rientra nella propria sede in piazza Vescovado

Sono ancora in corso i lavori anche a S.Maria Maggiore

Rientro anticipato della Curia dall’Oasi del Sacro Cuore alla tradizionale sede, per vari motivi. I lavori non sono del tutto terminati: si prevede qualche mese affinché torni completamente agibile la grande struttura dell’episcopio. Non risultano ancora ultimati né l’ingresso principale in piazza Vescovado né quello secondario in via Moiano; non sono entrati in funzione l’ufficio Caritas e l’ufficio beni culturali; si dovrà pazientare per l’apertura della Galleria, della biblioteca e dell’archivio. Ma il nucleo fondamentale è ormai fruibile, tanto che può ospitare quasi tutti gli organismi curiali ed inoltre l’abitazione riservata al Vescovo, già a disposizione dalla fine di aprile. La sede provvisoria della Curia, trovata in seguito al sisma, imponeva qualche disagio per la ristrettezza degli spazi ma in compenso offriva una dimensione familiare. Anche mons. Goretti, che oggi dispone di un’ampia dimora incastonata in un complesso monumentale, nota una diversa situazione, dichiarandosi comunque più che soddisfatto, perché il rientro dell’episcopio nel centro storico rappresenta un ulteriore segno di vitalità e di risveglio. Con il tempo troveranno adeguata collocazione “montagne” di libri e di documenti. Il recupero del complesso episcopale ha particolarmente impegnato il progettista e direttore dei lavori ing. Claudio Menichelli nonché tutte le maestranze. Attraverso un intervento particolareggiato e “non invasivo” si è provveduto alle operazioni di consolidamento e ristrutturazione, facendo ricorso all’uso di materiali specifici e a tecniche sofisticate, considerata la valenza storica ed architettonica dello stesso complesso nel quale sono venute alla luce anche parti di affreschi. Una novità è dato percepire nel frontale di ingresso di piazza Vescovado, appunto adornato da due bassorilievi, incastonati rispettivamente nelle finestre chiuse laterali, dovuti alla generosità dell’illustre scultore Fiorenzo Bacci, nativo di Todi, ma residente e operante a Pordenone; il bassorilievo di sinistra rappresenta un frate che tiene in mano il Cantico con i versi scritti da San Francesco per la pacificazione civile in Assisi; quello di destra raffigura il podestà inginocchiato davanti al Vescovo nell’atto della riconciliazione. Nella chiesa di Santa Maria Maggiore, attigua all’episcopio, prima cattedrale, sono terminati i lavori di ripulitura dell’abside; a giorni dovrebbe iniziare il ripristino della navata di destra; intanto si sta ultimando il consolidamento della torre campanaria. Va ricordato che durante la prima fase del restauro è stato scoperto nella zona presbiteriale un affresco di incerta datazione (forse trecentesco) raffigurante l’angelo dell’Annunciazione. Il parroco don Giuseppe Biselli sottolinea che dal giorno della riapertura (Veglia di Pasqua 2000) la chiesa è stata interessata da un continuo flusso di pellegrini e turisti; gruppi italiani e stranieri si sono raccolti all’interno per celebrazioni liturgiche; vanno annoverati inoltre svariati matrimoni; altre volte sono risuonati brani canori e strumentali. Ora il parroco attende con ansia il termine degli interventi ed il restauro dell’organo “Giustozzi” proveniente dalla basilica inferiore di San Francesco.

AUTORE: F.F.