Collegi a rischio per il centro sinistra. Nel centrodestra si va in ordine sparso

Potrebbero esserci sorprese nella regione "rossa" disertata sia da Berlusconi che da Rutelli

En plein: il centro sinistra è fermo su questa previsione per l’Umbria in vista del voto di domenica. Ma è un convincimento fondato sulle elezioni passate e sulla tradizione dell’elettorato umbro, una speranza o una sortadi training autogeno? In realtà, alcuni mesi or sono era stato niente di meno che il segretario regionale del maggior partito dello schieramento ulivista, Alberto Stramaccioni dei Ds (tra l’altro, anche lui candidato alle politiche) a parlare di collegi ”a rischio”, almeno un paio. L’avrà fatto per motivare i suoi ad un maggiore impegno o perchè è veramente così? E se è così (cioè quei due collegi sono veramente a rischio) e il segretario si è tenuto basso (nel senso che il centro sinistra rischia anche in altri collegi)? Certo, ricordando il cammino che ha portato il centro sinistra alla definizione delle candidature, non c’è da stare molto tranquilli nell’Ulivo: le divisioni, lo scontento, in qualche caso il vero e proprio astio di tanti aspiranti candidati rimasti al palo (per far posto a politici non umbri “impostì” dalle segreterie romane dei partiti) non si può dare per scontato che rimangano senza effetti sulla compattezza (e quindi sul risultato) dello schieramento in alcuni collegi. Esempi? Ne può bastare uno per tutti. Lo Sdi, a favore della caccia da sempre in Umbria (e con l’assessore Ada Girolamini lasciata fuori dal novero delle candidature) ha già detto a chiare e note che non condivide la parte del programma del Girasole che parla di abolizione dell’attività venatoria. Ma a Gubbio il candidato ulivista al Senato è il verde Fiorello Cortiana: lì come voteranno i cacciatori di centro sinistra? Dall’altra parte, il centro destra arriva al ”D-day” elettorale con candidati che, presi singolarmente, hanno tutti delle carte di una certa efficacia da giocare nei confronti dell’elettorato: c’è chi ha puntato sul radicamento territoriale, chi sull’aggancio con le categorie produttive, chi sulla denuncia del ”mal governo” altrui. Quello che è mancato, su questo versante, è stata una strategia comune di attacco politico al centro sinistra: certo, il voto lo cerca il singolo, ma nella logica bipolare l’elettore lo vede come rappresentante di una coalizione. In Umbria, ogni partito del centro destra ha presentato da solo i suoi candidati: perchè? Lunedì 14 sapremo se qualcosa sarà cambiato anche in Umbria, o se il centro sinistra avrà fatto il previsto en plein.

AUTORE: Daris Giancarlini