In arrivo l’Ato: lieviteranno i costi?

Avrà il compito di gestire tutti gli acquedotti

Con il prossimo autunno farà i primi passi l’Ato ( Ambito territoriale ottimale ), la nuova sigla con cui dovremo presto fare i conti e di cui è presidente Giampiero Angelini, con il compito di gestire tutti gli acquedotti e quindi la distribuzione delle acque potabili, fino ad oggi di competenza dei comuni. In Umbria sono stati designati tre Enti. La Valnerina è stata unita al Folignate e allo Spoletino. Le quote di rappresentanza e di partecipazione sono direttamente proporzionali al numero degli abitanti di ciascun comune. Il nostro territorio con i suoi 10 comuni risulta fortemente minoritario, non riuscendo a raggiungere globalmente le 13.000 unità. A determinare, quindi, le scelte e tutta la gestione del nuovo Ente saranno quasi esclusivamente i rappresentanti delle città di Spoleto e di Foligno. In compenso saranno proprio i comuni della montagna a fornire acqua alla pianura. Non solo questo: la Valnerina consegnerà i suoi acquedotti, nuovi e tutti ‘ a pioggia’, e, per il momento, senza una grossa spesa di manutenzione. Questa verrà affidata ad una società, che almeno inizialmente dovrebbe assorbire parte del personale in esubero nei comuni. Si prevede che tale operazione comporterà una lievitazione dei costi. Ci sarà una tassa fissa, corrispondente al canone annuo, ed una variabile, legata alla lettura del contatore. Da parte della Valnerina ci si attende che almeno venga presa in considerazione una diversificazione nelle tariffe tra i Comuni montani, ora autonomi quanto a sorgenti e alla captazione delle stesse, e tra quelli che vengono riforniti. C’è, infine, un’importante constatazione da fare: a seguito della costituzione dell’Ato i bilanci comunali subiranno un drastico ridimensionamento. Basti pensare che la fetta più cospicua nelle entrate delle casse degli enti locali è rappresentata dal canone acqua; ora che questo non è più di loro competenza, molti di essi, soprattutto i più piccoli, dovranno fare i salti mortali per far quadrare i conti. Probabilmente ci stiamo avviando verso la fase di estinzione. Diciamolo sotto voce, ma diciamolo! I mugugni degli amministratori locali della Valnerina sono tanti e in parte giustificati. Si ha l’impressione che stia partendo l’ennesimo carrozzone ‘di imbrogli legalizzati’, difficile da gestire e capace di produrre più danni che utili sul tipo dell’Apt. La nuova Azienda regionale di Promozione turistica ha completamente svuotato le sedi periferiche, dove c’è rimasto solo il vecchio personale e non trovi più un depliant o una cartina, per far posto solo a nuovi burocrati centralizzati. Auguriamo ad Angelini un gran bene e perché riesca nell’impresa, ma sappiamo che per la Valnerina questa nuova ‘invenzione’ è come la disgrazia di una grandinata estiva.

AUTORE: G.F.