Emilio Greco è l’autore delle porte in bronzo del Duomo di Orvieto. Contestatissime quanto mai all’inizio, furono messe su quasi quarant’anni fa, troncata repentinamente ogni polemica, e d’allora bene o male assolvono alla loro funzione senza infamia e senza onore. Autore indiscutibilmente di valore, uno dei più celebrati scultori dell’età di mezzo, figura di spicco fra i tanti artisti dei quali il passato secolo è stato ricco, famoso per le sue bagnanti o le sue danzatrici, ma anche per il monumento a Pinocchio e quello a Giovanni XXIII, e per una serie numerosa di disegni o litografie che sembrano abbiano destato l’ammirazione anche di un grande come Pablo Picasso. Egli volle lasciare ad Orvieto buona parte delle sue opere in un museo che porta il suo nome, ma che finora pare non abbia gran che tirato. Tant’è che attualmente si avverte la necessità di un vero e proprio rilancio. Ora la società Sistema Museo, una cooperativa tutta di giovani (la vicepresidente ha solo trent’anni) ci fa sapere di nutrire un certo proposito destinato a rivalutare in pieno, dentro e fuori della città, questa che è l’unica raccolta d’arte contemporanea esistente in Orvieto. E si vorrebbe attuare, immedesimandosi nel turista che qui arriva digiuno di tale arte e studiando il modo migliore per raccontargliela. Il criterio adottato infatti sarebbe quello del “creare”, vale a dire, di avere delle idee e realizzarle, in piena apertura con gli altri eventuali operatori turistico-culturali esistenti sulla piazza. L’esigenza di chi lavora nel settore dei beni culturali è la comunicazione, abbandonare il fisso attaccamento alle singolarità separate e cercare l’unione con il tutto. Non limitarsi quindi ad aspettare il turista, ma andargli incontro per aiutarlo nelle sue scelte, ed intanto dar vita ad una rete di prestiti e di scambi provvisori con altri musei, in modo da vivacizzare l’interesse e il contenuto. Anzi, suggeriremmo anche di pensare a fare di quella esistente una rassegna multimediale, allargandola ed arricchendola di altre opere ed artisti di recente data, che in qualche modo hanno celebrato la città o territorio, e così dar vita ad una vera e propria mostra di arte moderna e contemporanea, altra vera ricchezza di cui si potrebbe avvertire, con il tempo, l’opportunità e l’importanza. Oggi, l’attenzione in modo particolare è rivolta ai ragazzi delle scuole nella ricerca di attività pratiche idonee a stimolarli e renderli attivi nel loro processo di apprendimento e finora, stando ai dati, sembra essere stato, il loro, il pubblico più ricettivo ed aperto alle nuove modalità di fruizione museale. All’interno del complesso è stata perciò allestita una piccola biblioteca per curiosare, informarsi e cercare di comprendere qualcosa di più sull’artista siciliano che ha voluto legare il suo nome al Duomo e a questa città. Il bookshop è stato ampliato, fornito di riviste, cataloghi, calendari e cartoline capaci di soddisfare gli interessi più svariati dei visitatori. L’iniziativa sembra aver avuto buon esito, visto l’incremento della vendita dei libri d’arte registrata negli ultimi mesi. Insieme alla società Cultour si stanno organizzando delle visite guidate, affinché il museo sia un’attrazione per tutti, indipendentemente dal livello di cultura di ognuno, e proficua si è dimostrata, a questo riguardo, anche la collaborazione con gli altri gestori di agenzie turistiche locali. Ma compiremmo un’ingiustizia palese se non ignorassimo il contributo offerto dal dott. Ezio Lopes, attuale custode giudiziario, sollecito nell’approvare e cooperare e sempre disponibile all’attuazione di eventuali innovazioni e mutamenti. Il che ci conferma nella convinzione che a valorizzare un complesso museale che si rispetta, dietro l’attiva e fattiva azione di un complesso operativo, non può assolutamente mancare la figura di un direttore unico, che oltre ad innescare un certo dinamismo, ne assuma la piena responsabilità con una direzione saggia e competente ed una oculata visione d’insieme, che faccia della istituzione d’arte una creazione viva ed organicamente compaginata per una lettura seria e completa da parte di chiunque la visiti o per studio o per pura conoscenza.
Il museo Emilio Greco di Orvieto merita un rilancio
Cresce l'interesse dei visitatori per la raccolta di arte contemporanea. I progetti per le scuole
AUTORE:
M.P.