Insieme a 4 ragazzi in cerca di pace

Acquasparta. Molti ragazzi dai 6 ai 14 anni, da varie parrocchie della diocesi, si sono ritrovati il 27 gennaio per l’annuale Festa della pace organizzata dall’Acr
I ragazzi intervenuti alla festa
I ragazzi intervenuti alla festa

Molti ragazzi dai 6 ai 14 anni, provenienti da diverse parrocchie della diocesi, dopo la festa del Ciao di Castel Viscardo svoltasi nell’ottobre scorso, si sono ritrovati domenica 27 gennaio ad Acquasparta in occasione dell’annuale Festa della pace organizzata dall’équipe diocesana dell’Azione cattolica ragazzi, dal titolo “4 personaggi… in cerca di pace!”.

I ragazzi hanno avuto modo di riflettere su alcuni atteggiamenti che producono situazioni di “non-pace”, come vanità, avarizia, pigrizia e invidia, sentimenti comuni a ciascuno di noi e che sono alla base delle liti più frequenti. I ragazzi stessi, attraverso delle attività svolte con i loro animatori, hanno spiegato ai “4 personaggi” come fare per ricercare la vera pace seguendo l’esempio di Gesù e le sue parabole.

“La giornata – ci racconta Tommaso P., giovane animatore – ha visto i ragazzi impegnati in diversi momenti. Dopo l’accoglienza iniziale presso la Casa della cultura ‘Matteo di Acquasparta’ in cui sono stati suonati e ballati gli inni e le canzoni dell’Acr degli ultimi anni, abbiamo assistito a una recita preparata da alcuni giovani della diocesi proprio dal titolo Quattro personaggi in cerca di pace, intorno a cui hanno poi ruotato le successive attività. Si tratta di quattro giovani ragazzi che rifiutano di partecipare alle prove per uno spettacolo per colpa dei loro vizi: l’avarizia, la vanità, l’invidia e la pigrizia. Ogni squadra dei bambini, quattro in tutto come i vizi in questione, ha poi dovuto preparare una scenetta frutto della riflessione e del ‘lavoro’ fatto per sconfiggere il vizio che gli era stato ‘assegnato’”.

“Una giornata intensa – commenta – ma profondamente piacevole, per quello che noi animatori abbiamo potuto condividere tra di noi e con i bambini, e per ciò che abbiamo imparato da loro e insieme a loro. Usando le parole dell’inno di questo anno: ‘Se tutti in scena si va / una gran festa sarà, / coi nostri amici, Gesù, / perché l’autore sei Tu!’”.

Alle ore 16.30, a conclusione della giornata, si è svolta la celebrazione della messa nella chiesa parrocchiale di Santa Cecilia, presieduta da mons. Benedetto Tuzia.

All’omelia il Vescovo, partendo dalle letture e dal tema della festa, ha esortato i ragazzi, molto attenti, composti e curiosi, ad essere “ragazzi di pace, portatori di pace, che è dono del Signore. Pace vuol dire andare d’accordo in famiglia, nella comunità… Il primo luogo in cui si combatte è il cuore, dove abbiamo tante armi (invidia, egoismo, avarizia…), che possono far male.
La gioia del Signore – ha continuato mons. Tuzia – è la nostra forza”. E nella celebrazione eucaristica si sperimenta la gioia, si riceve la forza e si diviene un solo Corpo che, come ci ha ricordato san Paolo, è costituto di molte membra, ognuna delle quali ha una sua specifica funzione ed è molto importante.

E stavolta i genitori non erano i “soliti” grandi assenti

Incontro dei genitori. Da sin.: Chiara, Massimo e Tatiana
Incontro dei genitori. Da sin.: Chiara, Massimo e Tatiana

A sentire i ragazzi e i bambini, quello che più desiderano dai loro genitori è il tempo. Domenica molti genitori invece hanno accompagnato i loro figli alla Festa diocesana della pace che si è svolta nella parrocchia di Acquasparta, e sono rimasti tutto il giorno… “Incredibile!” si dirà. Eppure è stato così: era infatti previsto per loro un percorso parallelo a quello dei ragazzi, con una riflessione-testimonianza sul rapporto genitori/figli: “Figli non come proprietà ma come dono”. Al termine della prima parte, con l’apporto di Michela Massaro, per l’ambientazione evangelica sul figliol prodigo, e le testimonianza di Massimo e Tatiana e di Chiara, genitori in attesa e genitori in itinere, è stato dedicato il tempo, prima del pranzo insieme agli altri, per scrivere un ringraziamento rivolto ai propri figli per il loro “essere dono”. Le riflessioni, molto belle e toccanti, sono state poi lette prima della celebrazione della liturgia conclusiva alla presenza di tutti, come risonanza e catechesi sul senso del dono e del donarsi. Ancora vivi complimenti a tutti per la splendida riuscita e, come si è già avuto modo di dire, ringraziamo il Signore per questa giornata, e anche la sua “Signora”: la Chiesa, che in questo giorno è sembrata più bella del solito.

AUTORE: Guido Morichetti Michela Massaro