Sabato 5 gennaio, nella sala convegni dell’Istituto Serafico di Assisi, si è svolta la cerimonia d’insediamento del nuovo presidente e del nuovo Consiglio di amministrazione, alla presenza del direttore regionale della Sanità dott. Emilio Duca, dei sindaci di Assisi, Bastia Umbra e Sigillo e numerose autorità civili e religiose.
Il vescovo di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino mons. Domenico Sorrentino ha presentato i nuovi amministratori esortandoli a svolgere il mandato loro affidato ponendo a fondamento dello stesso la Parola di Dio. Ha quindi ricordato il celebre brano del Vangelo di Matteo che individua negli affamati, negli assetati nei poveri in genere l’impegno più grande di ogni cristiano. “Il Serafico – ha concluso il Vescovo - è infatti un laboratorio di amore nel quale deve battere il cuore della comunità diocesana. Il beato Ludovico da Casoria, fondatore del Serafico nel 1871, diceva che per lui quest’opera era un cantico d’amore… Questi ragazzi sono professori di una nuova sociologia, ci insegnano che si è veramente società e fratelli soltanto se al centro è posto chi è più fragile”.
Nel suo discorso d’insediamento il nuovo presidente dell’ente, avv. Francesca Di Maolo, ha rivolto parole di ringraziamento al dott. Gino Brunozzi che l’ha preceduta nell’incarico, affermando di voler svolgere il servizio cui è stata chiamata con umiltà e allo stesso tempo con grande entusiasmo, credendo fermamente nei valori etici e morali a fondamento del Serafico. “L’Istituto – ha affermato – è un centro di eccellenza nel vasto panorama nazionale della riabilitazione, caratterizzato dalla centralità della persona e da una profonda umanizzazione dei percorsi di riabilitazione… Di recente, con l’acquisizione di Casa Benedetta, residenza servita per anziani nel Comune di Sigillo, l’Istituto ha ampliato l’orizzonte della sua attività a vantaggio delle persone anziane auto e non autosufficienti… Il modello operativo del Serafico si contraddistingue per la qualità della cura e la predisposizione di strategie inclusive a favore delle persone, difendere questi percorsi di riabilitazione è una questione di giustizia, di libertà e di democrazia”.
Nel suo intervento Emilio Duca ha raccolto la provocazione della presidente, dichiarando che una delle sfide del nuovo Piano sanitario regionale sarà la realizzazione della rete dei servizi sanitari integrati tra pubblico e privato no-profit.