“Rendiamo viva la carità collaborando alla costruzione della Casa Caritas di Accoglienza”: è questo l’appello che la Diocesi di Gubbio ha lanciato in occasione della “Quaresima di Carità 2001”. Le offerte raccolte in tale periodo saranno infatti destinate alla realizzazione della struttura la cui prima pietra è stata posta da mons. Pietro Bottaccioli il 30 settembre 2000, nel solco dell’insegnamento di Sant’Ubaldo. Una scelta che parte da lontano. Il 26 marzo 1997 il Vescovo approvava e promulgava il documento del Sinodo diocesano, chiedendo alla Chiesa eugubina di “annunziare, celebrare e testimoniare il Vangelo della Carità”. Nelle costituzioni sinodali al n. 204 viene detto: “E’ necessario che la nostra comunità cristiana, impegnata in azioni di evangelizzazione, di catechesi e di culto, si doti di servizi permanenti di ascolto e di condivisione con le persone afflitte dalle differenti forme di povertà e dedichi a tale obiettivo persone, tempi e strutture”. “Nullum Oratorium Sine Hospitio”. Giordano, biografo di Ubaldo, ricorda che il santo Vescovo “smembrò l’intero patrimonio lasciatogli dal padre; una piccola porzione la lasciò ai parenti, tutto il resto lo diede tra i poveri e la canonica”. I poveri sono quelli “gestito dalla canonica. Anche Pio Cenci nella sua Vita di Sant’Ubaldo ci narra del vescovo Ubaldo che “con premura si accinse a costruire l’ospedale per i poveri e per i pellegrini, come esigevano le disposizioni canonicali, a cui venivano dati i residui della mensa dei sacerdoti e dei laici, le porzioni che si ponevano per i fratelli defunti e le decime di tutte quelle pietanze che venivano preparate nella cucina”. Vitale per la sopravvivenza degli “hospitia” erano le offerte della gente. La tradizione che rivive. La Casa della Caritas ospiterà: Centro funzionale al lavoro di segreteria, di ascolto di abitazione di volontari, di magazzino; Casa di accoglienza, per situazioni da orientare successivamente nelle sedi più idonee per risolvere le varie problematiche, accoglienza notturna rivolta a quanti sono bisognosi di un punto di appoggio; Centro vivo di una rete di carità per coinvolgere quanti desiderano fare un passo avanti nel cammino della sequela del Signore. “Sarà importante che la Casa che vogliamo costruire – scrive il vescovo Bottaccioli – nata nell’anno del Grande Giubileo del 2000 e per dare una risposta migliore ai fratelli in difficoltà, sia sempre più sentita come la casa di tutti”. Come contribuire: direttamente in parrocchia, versando un’offerta sul c.c. bancario n. 9751.58 presso il Monte dei Paschi di Siena Filiale di Gubbio intestato alla Caritas Diocesana, oppure sul c.c. postale n. 11186061 intestato a Diocesi di Gubbio – Caritas Diocesana ed indicando la causale “Quaresima di Carità”.
Un progetto pastorale che parte da lontano nello spirito di Sant’Ubaldo
Gubbio / Quaresima di carità 2001: saranno raccolte offerte per realizzare la "Casa Caritas"
AUTORE:
Giampiero Bedini