Ma come fecero a scegliere proprio lui? Parlo naturalmente di Papa Giovanni. I pochi cardinali (51 in tutto), quasi tutti molto anziani, che nell’ottobre 1958 entrarono in Conclave sicuramente non erano in grado di sbrogliare il groviglio di problemi che la storia prometteva di addossare al nuovo Papa. E dunque il loro primo, difficilissimo problema di “grandi elettori” fu: chi eleggere? Oltretutto, era molto diffusa nel mondo cattolico la convinzione che occorresse modificare gli indirizzi di governo di Pio XII, che non aveva dato risposta ai problemi denunciati dal calo delle vocazioni, dall’abbandono della pratica religiosa, dalla crescita del comunismo, dall’incremento della secolarizzazione. Crescevano di numero gli ambienti che si interrogavano sull’efficacia degli schemi ereditati dall’intransigentismo e utilizzati, con appena qualche aggiornamento, per definire l’atteggiamento cattolico nei confronti del mondo moderno. Ma i pareri circa le strade da percorrere si diversificavano al massimo: c’era chi auspicava un ulteriore irrigidimento nella linea dell’intransigentismo, e chi invece auspicava un rinnovamento che restituisse slancio pastorale alla Chiesa. Ma mentre i primi avevano idee assolutamente chiare su come continuare nel solco di sempre, i secondi, se chiamati a chiarire cosa intendessero per rinnovamento che restituisse slancio pastorale alla Chiesa, s’impappinavano. Eleggere Montini di Milano? Sicuramente nessuno conosceva gli ingranaggi della Santa Sede come lui, e nessuno poteva come lui garantire il necessario rinnovamento. Ma egli, nonostante fin dal 1954 fosse arcivescovo di Milano, non era cardinale: ostacolo formale, certo!, ma ben difficilmente il Sacro Collegio sarebbe andato contro la lunga tradizione che voleva che il Papa venisse eletto sempre e comunque al proprio interno. Siri di Genova? Era il più giovane dei cardinali, preparatissimo, ma troppo “pacelliano”, e lo stile Pacelli aveva fatto il suo tempo. Il disorientamento era totale, al punto che essi scelsero… di non scegliere. E i voti confluirono sul Patriarca di Venezia, Angelo Roncalli, 77 anni: un’età che lasciava presagire un papato breve. Né uno sconosciuto né una primadonna; legato alla tradizione ma anche capace di gesti originali (come quando a Venezia aveva fatto affiggere un manifesto di benvenuto al Congresso dei giovani socialisti); conosceva abbastanza bene i meccanismi istituzionali della Chiesa grazie all’esperienza diplomatica in Bulgaria, Turchia e in Grecia, infine in Francia. “Scelsero di non scegliere”? Credettero di aver scelto senza scegliere, gli Eminentissimi. In realtà scelsero, oh se scelsero! Scelsero come meglio non avrebbero potuto. Andrea Riccardi dice: “Fu un provvidenziale esempio di strabismo collettivo”.
Strabismo collettivo
AUTORE:
Angelo M. Fanucci