La seconda delle due lettere capitali con le quali inizia il mio discorso sui poveri è ancora una G, e miniata al suo interno si staglia la fisionomia rapida di mons. Juan Gerardi, altro uomo di Dio che ho avuto la ventura di incrociare un attimo solo, e non ho più dimenticatoMons Juan Gerardi, vescovo di Las Verapaces dal 1967 al 1974, divenne poi Vescovo del Quichè. Celebrava Messa con devozione, sottovoce, e denunciava senza esitazione, ad alta voce, le responsabilità della Giunta Militare per le violenze, i soprusi, i massacri, la scomparsa di un gran numero di civili, l’assassinio di sacerdoti e catechisti. Tentarono di ucciderlo, ripetutamente, al punto che la Chiesa del Guatemala dovette “chiudere” la Diocesi del Quichè nel 1980 ed esiliare Gerardi per qualche anno. Vescovo ausiliare di Città del Guatemala dal 1984, era anche Presidente della Ossag, una Ong (organizzazione non governativa) che è stata partner della CiCa, la Comunità internazionale di Capodarco della quale faccio parte anche io, in un progetto a sostegno dei più poveri in uno dei quartieri più poveri di Città del Guatemala, il “Barrio Limon”. Mons Juan Gerardi venne a Gubbio alla fine del 1997 e ci parlò di “Guatemala Mai Più”, un rapporto la cui redazione lo vedeva in prima linea: migliaia di casi di violazione dei diritti umani documentati uno per uno. Io ne fui scosso a fondo. Un’esposizione piana, tranquilla, senza grida di dolore, senza enfasi. “Così parlano i profeti di oggi”, dicevo a me stesso. Al mio fianco mugolava uno dei contestatori più contestatori che la contestazione abbia mai prodotto, un Eugubino che da decenni vive (e contesta) altrove, che giudicava “ragionieristica” la relazione di Gerardi. Con il piglio truce di chi senza patemi d’animo paragona le proprie intenzioni con le azioni altrui. “Ragionieristica”. Altro che “profetica”. Andammo a cena insieme, al Ristorante La Balestra. Durante la cena le frecciate del nostro rivoluzionario parolaio contro Gerardi furono continue. Caddero tutte nel vuoto. Tutte. Qualche mese dopo, il 26 aprile 1998, mons. Juan Gerardi fu massacrato e sfigurato da uno sconosciuto con un pezzo di cemento. Poche ore prima aveva presentato in Cattedrale “Guatamala, nunca mas”: Guatemala, mai più. Lo sconosciuto ebbe poi un volto: era un uomo di fiducia della Giunta militare. Le Giunte militari ignorano la profezia, ma in tema di ragioneria pura e di ragioneria applicata, hanno idee diverse da quelle dei generosi e spropositati contestatori nostrani Doc.