Un malessere che assume tinte sempre più tragiche

Umbertide sconvolta da un violentissimo fatto di sangue: un padre uccide i suoi due figli
Il luogo dove è avvenuta la tragedia con le forze dell’ordine e la gente radunata sul posto

“Bisogna subito attivarsi per stare vicino alle famiglie e creare una rete di solidarietà verso i congiunti. Purtroppo si sta verificando un malessere che non è nostro, accelerato dai tristi episodi di cui è piena la cronaca” ha detto subito mons. Luigi Lupini, che ha comunicato la terribile notizia al vescovo Mario Ceccobelli in ritiro a Collevalenza. Umbertide ancora sotto i riflettori della cronaca per un terribile fatto che ha visto un padre uccidere a coltellate i due figli di 12 e 8 anni, chiamare il 118 e poi tentare il suicidio. Gli operatori del pronto soccorso ed i sanitari dell’ospedale di Città di Castello hanno parlato, riandando alla scena che si sono trovati dinanzi, di una vera e propria “mattanza” e di non aver mai visto tanto sangue in vita loro. Protagonista del gesto un muratore di 44 anni di origine marocchina che, dopo l’ennesimo litigio con la moglie, avvenuto all’interno del locale in cui lavorava la donna, ha deciso, colto da un raptus di follia, di compiere la strage, avvenuta dopo le 20 in una abitazione dell’immediata periferia. Epilogo drammatico di una famiglia che si stava sfaldando. L’uomo viveva e lavorava a Città di Castello; la moglie, una 34enne sempre dello stesso paese, insieme ai figli si era trasferita da qualche giorno in un’abitazione dell’immediata periferia di Umbertide, dove lavorava in un ristorante. Decisione non condivisa dal coniuge. Secondo le testimonianze, i due hanno cominciato a discutere nel luogo di lavoro della donna; il marito, uscito urlando, si è recato nella nuova casa della moglie operando la strage. Una tragedia della follia pazza e insensata. I carabinieri, appena avvisati, coordinati dal capitano Francesco Cangiano, si sono attivati. Davanti alla pattuglia dei militari di Trestina accorsi si è presentato uno scenario agghiacciante e surreale, con l’uomo insanguinato sulle scale e i due bambini senza vita. È stata avvisata la madre, alla quale, però è stato impedito di entrare assicurandole che i figli erano solo feriti. Poi, col passare del tempo, si è capita la tragicità dell’evento. L’uomo è stato ricoverato nell’ospedale di Città di Castello, ma sembra essere fuori pericolo. La città di Umbertide è costernata e non si fa che commentare questo fatto, in ogni angolo, in ogni negozio, in ogni bar. Il sindaco Giampiero Giulietti parla di una grande tragedia che ha scosso tutta la comunità frattegiana. Ancora mons. Lupini, vicario di Zona, dice che “probabilmente è stato un raptus: la famiglia si stava dividendo e il padre non se la sentiva di affrontare questa situazione. A rimetterci sono state sue creature, non colpevoli assolutamente. Sono quelle cose terribili che sconvolgono la nostra realtà culturale, le tradizioni, ma, purtroppo, ci sono delle tensioni che stanno crescendo” (come il fatto di quel ragazzo di 22 anni che si è ucciso il 24 ottobre). Alla luce di quanto accaduto la Giunta comunale ha adottato la delibera con la quale la civica amministrazione si impegna a sostenere le spese per i funerali in occasione dei quali sarà dichiarato giorno di lutto cittadino e rispettato un minuto di silenzio in tutte le strutture pubbliche. Inoltre il Comune ha messo a disposizione della famiglia il proprio mediatore culturale e, tramite l’Asl e di concerto con i dirigenti scolastici, ha provveduto ad attivare un servizio di sostegno psicologico per i compagni di scuola delle due piccole vittime, che da circa dieci giorni frequentavano la scuola elementare Garibaldi e la secondaria di primo grado Mavarelli-Pascoli. Infine ha manifestato la volontà di costituirsi parte civile nell’eventuale processo a carico dell’omicida. Forse anche la situazione economica e i problemi che comporta accrescono le tensioni dal punto di vista psicologico, nervoso, provocando reazioni che si scatenano all’improvviso. Ma sarebbe troppo semplicistico ridurlo a questo. Il malessere sta in tutta la società italiana, che troppo spesso rischia di addormentarsi di fronte a queste terribili tragedie.

AUTORE: Fabrizio Ciocchetti