Le prospettive dei cattolici in politica si confrontano, prima e dopo Monti, a Todi. “Un anno fa le nostre organizzazioni si ritrovarono, in questo luogo e in questi stessi giorni, per affermare la loro disponibilità a impegnarsi al servizio del Paese, in un momento di gravissima crisi morale, politica ed economica, chiedendo al contempo l’apertura di un nuova fase politica in forte discontinuità con la precedente”. Inizia così il documento finale letto da Andrea Olivero, presidente delle Acli, all’“incontro di Todi” promosso dalle organizzazioni promotrici del Forum delle persone e delle associazioni di ispirazione cattolica nel mondo del lavoro per “un rilancio della buona politica”.
“Dopo di allora – proseue il documento – si è aperta l’esperienza del governo Monti, cui va l’indubbio merito di aver ridato dignità alle istituzioni, garantito una forte ripresa di credibilità del Paese a livello europeo e internazionale – divenendo una risorsa per la costruzione dell’Europa politica -, superato l’asfittico sistema bipolare, causa di contrapposizioni durissime e insieme d’immobilismo politico”.
Per il Forum, “le forze politiche, chiamate a mostrare senso di responsabilità e insieme a riorganizzare la loro offerta politica, hanno purtroppo solo parzialmente risposto alle attese. Tanti, troppi sono gli elementi che testimoniano la loro persistente incapacità di procedere a un autonomo rinnovamento di culture, modelli organizzativi, gruppi dirigenti. La grave crisi morale e insieme la costante erosione di consensi rende quindi oggi necessario un percorso che consenta, entro i prossimi appuntamenti elettorali, di generare proposte nuove tanto nel contenitore quanto nei contenuti”. Di qui la scelta: “Noi, soggetti della società civile ed espressione di un’ampia parte del mondo cattolico italiano, ci sentiamo responsabili di far sentire la nostra voce e dare il nostro apporto, nei termini e nei modi che sono propri a ciascuna organizzazione”.
Ma in che modo si coniugherà l’impegno? “In primo luogo – si legge nel documento – ci impegniamo affinché la stagione inauguratasi con il governo Monti non si esaurisca e non si ritorni alla drammatica situazione precedente. È indubbio che è oggi necessario operare per dare al prossimo Governo una maggioranza autenticamente politica, fondata su un programma condiviso e coerente”. Questo va fatto “assicurando la continuità con quanto di positivo è stato fatto in quest’ultimo anno, garantendo la prosecuzione delle politiche di risanamento del Paese e, al contempo, integrando gli obiettivi iniziali con quelli della crescita, dell’occupazione, di un nuovo welfare, di una ritrovata equità e di pieno ripristino dei valori costituzionali”. Per il Forum, “non è più rinviabile l’avvio di riforme istituzionali e strutturali che dovranno ridurre i costi della politica, riordinare e semplificare l’assetto dello Stato, renderlo più moderno, coeso, orientato ai principi di sussidiarietà e solidarietà. Nel contesto europeo, l’Italia dovrà esercitare un ruolo da protagonista nella prospettiva irrinunciabile di unificazione politica”.
“Siamo convinti che l’Italia – precisa il testo – possa superare le difficoltà in cui oggi si trova mettendo a frutto le grandi risorse d’intelligenza, responsabilità e dedizione di molti suoi cittadini”. Per questo “deve essere assolutamente sciolto il nodo della legge elettorale restituendo il potere di scelta ai cittadini. Vogliamo un Paese nel quale la sussidiarietà non sia solo un valore enunciato ma una prassi diffusa, la collaborazione tra lavoratori e imprese sia la chiave dell’innovazione del mondo del lavoro, la partecipazione il cuore della prassi democratica”.
Per uscire dall’“attuale gravissima crisi economica”, occorre “ridare centralità al lavoro, facendo in modo che nuova imprenditorialità e diffusa responsabilità sociale creino i presupposti per un autentico sviluppo, economico e insieme umano. In questa prospettiva crediamo si debba realizzare un patto fiscale tra lavoro, imprese e famiglie e concentrare gli sforzi per favorire politiche per l’occupazione giovanile”.
Non solo: “Ci impegniamo a portare i valori che ci sono più cari – la tutela e promozione della vita, a partire da quella più fragile e indifesa, la famiglia fondata sul matrimonio e aperta alla generatività, la libertà di educazione – in ogni contesto pubblico, come proposte, laicamente fondate, volte al benessere personale e sociale e alla garanzia dei diritti inalienabili di ogni persona”. In definitiva, “la politica deve rappresentare un luogo di passione e di impegno civile da proporre a tutti, ed in particolare ai giovani”.
Le parole di Bonanni
Si è tenuto domenica e lunedì scorsi a Todi l’incontro promosso dal Forum delle persone e delle associazioni di ispirazione cattolica nel mondo del lavoro per “un rilancio della buona politica”. L’assemblea ha approvato un Documento propositivo che pone sul tavolo della politica alcuni temi caldi. L’ultimo intervento, lunedì, è stato del segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, che ha parlato dell’“agenda dei cattolici di Todi”. “Gli italiani – è stato l’invito del sindacalista – non siano più spettatori, ma protagonisti della rinascita del Paese. La sussidiarietà è la carta vincente per fare questo”.
Hanno detto
È un giudizio estremamente positivo” quello che Carlo Costalli, presidente del Movimento cristiano lavoratori (Mcl), esprime sulle due giornate di Todi. La richiesta della base è “un maggior coinvolgimento dei cattolici in politica. Noi premiamo perché alle prossime elezioni ci sia una presenza forte e organizzata, poi il mezzo lo vedremo nelle prossime settimane”. Si può pensare, anticipa, “a una presenza forte dei cattolici all’interno di un grande rassemblement nuovo, riformato, moderno, che possa vincere le elezioni”. Nel documento c’è anche un sostegno “molto forte al governo Monti”, ma alcuni obiettivi sono ancora lontani, come la crescita, l’occupazione… “Questi obiettivi non sono stati raggiunti perché il Governo è stato condizionato da forze politiche vecchie nel metodo e da corporazioni. Per questo, vogliamo un rinnovamento nella continuità”. Nel documento si parla anche dei valori “più cari”, come “la tutela e la promozione della vita”, sottolinea Lucio Romano, presidente nazionale di Scienza & Vita. Per Romano, “l’irriducibilità e non negoziabilità della vita umana rappresentano categorie inclusive sotto il profilo sociale e testimoniano la radicalità ontologica ed esistenziale della dignità umana”. Francesco Zanotti, presidente della Federazione italiana settimanali cattolici (Fisc), ha apprezzato molto “la concretezza di alcune proposte da realizzare subito”. Ma c’è un altro aspetto: “Occorre ripartire dalla responsabilità individuale: è un lavoro che va fatto goccia a goccia, nei territori”. Qui hanno un ruolo, ovviamente, i settimanali cattolici: “Formare informando nei territori, per superare il pericolo di un’immagine distorta tra l’Italia che appare e quella che non ha voce”. Non si è parlato a Todi 2, invece, delle “piazze mediatiche e virtuali”, dove si trovano soprattutto i giovani, e che “al contrario, meritano attenzione”. Anche Andrea Melodia, presidente nazionale dell’Unione cattolica stampa italiana (Ucsi), ha evidenziato l’inadeguata attenzione a Todi per il tema della comunicazione. “Non è pensabile avviare una nuova stagione politica se non s’impara a parlare ai cittadini in modo diverso. Il rapporto dei cittadini verso la politica – spiega Melodia – è condizionato dalla televisione, dall’assoluta mancanza di guida nel rapportarsi ai nuovi media. Se non si fa qualcosa in questa direzione, continuerà a farsi cattiva politica”.