Passaggio da una economia protezionistica ad una liberale

Terni e il suo futuro / 5 Intervista al Presidente della Camera di Commercio

Proseguendo nella nostra inchiesta sulla situazione socio-economica di Terni e sul suo futuro, proponiamo oggi una intervista al presidente della Camera di commercio, Mario Ruozi Berretta.Quale il punto della situazione imprenditoriale nel ternano?”Il primo elemento di valutazione è costituito dalla dinamica del sistema imprenditoriale che ha evidenziato, nel corso dei dodici mesi che vanno dal settembre 1999 al settembre 2000, un incremento di ben 306 imprese. Un risultato che, seppur parziale, riveste un significato davvero importante perché è di gran lunga il migliore conseguito negli ultimi anni”.Il settore in maggiore espansione? “Il maggiore contributo per questa espansione è venuto dal settore del cosiddetto “terziario avanzato” con una variazione positiva di 78 unità imprenditoriali, la maggior parte delle quali operanti nell’informatica ed attività connesse, a testimoniare che anche nella nostra provincia la ‘New economy’ comincia a dare frutti concreti in termini di creazione d’impresa e quindi di reddito ed occupazione. Ma altrettanto apprezzabili sono i risultati conseguiti dal settore delle costruzioni con una crescita di 77 imprese che consolida il positivo trend dello scorso anno, e quindi in ordine decrescente, dal commercio, dai servizi finanziari e dal settore turistico-ricettivo”. Le nuove imprese hanno incontrato difficoltà nell’inserirsi in ambito produttivo? E’ emersa la necessità di considerare in particolare alcune problematiche quali il carattere ‘spontaneistico’ di gran parte delle nuove imprese, l’importanza della conoscenza del processo produttivo, cioè a dire del ‘saper fare’ ed infine le difficoltà avvertite dai nuovi imprenditori nel rapportarsi con i soggetti pubblici e privati al momento di avviare l’impresa e l’inadeguatezza della burocrazia di stare al passo con le loro esigenze”. La Camera di commercio ha da tempo avviato un servizio informativo per le esportazioni. Quali i risultati? “Sull’attività di esportazione incide in misura molto consistente la maggiore azienda industriale, vale a dire l’Ast. Vi è ancora la necessità di accrescere il grado di internazionalizzazione delle piccole e medie imprese”. Come sono i rapporti con le istituzioni? “Diciamo che sono improntati a correttezza. Su vari temi c’è convergenza di idee e su altri divergenza. Abbiamo comunque aperto un tavolo di concertazione ed è riconosciuto il ruolo che abbiamo di rappresentanti di categorie produttive. Nei confronti della Regione abbiamo riproposto la nostra esigenza di vederci riconosciuto un ruolo istituzionale e funzionale all’interno del sistema regionale delle autonomie. Ho avuto modo più volte di dare atto dell’attenzione che ci è stata riservata dalla presidenza regionale ma risultati concreti in quella direzione ancora non si intravedono”. Qualcuno ha definito, nel passato, Terni città grigia. Un suo commento? Penso che lo smog, in tutti i sensi, che gravava sulla città sia stato spazzato via. La situazione, rispetto al passato, è molto cambiata. Certo, c’è una forte presenza di multinazionali però è positivo constatare che il ‘cervello’ della maggiore industria si trovi nella città. Si nota poi un risveglio di iniziative imprenditoriali sia con la riconversione di aziende esistenti che con la creazione di nuove. Il fatto importante è che siamo passati da una economia protezionistica ad una economia che potremmo definire di stampo liberale”.Prospettive per il futuro? “Non sono pessimista e spero molto nei giovani. In tal senso una funzione determinante la deve svolgere l’università. Confermiamo il collegamento con l’Ateneo di Perugia ma se dovessero sorgere problemi dovremmo prendere contatti con il polo universitario romano. Non c’è dubbio. Posso aggiungere, per quanto ci riguarda, che abbiamo costituito il Comitato di imprenditorialità femminile; per lo sviluppo turistico puntiamo anche sulla “strada del vino” con percorso Orvieto-Amelia-Narni-Stroncone; puntiamo, per restare nel settore dell’agricoltura, alla valorizzazione dell’olio a denominazione di origine protetta. Un altro punto che vorrei sottolineare è il nostro impegno per la costituzione di una società consortile per il commercio elettronico. Una strada da percorrere per il futuro”.

AUTORE: Mino Valeri